8 marzo. Il ruolo della donna oggi

Nel voler scrivere un articolo sull’8 marzo, cioè su quella che dovrebbe essere la Giornata internazionale dei diritti della donna con lo scopo di ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo, mi sono dilettata a leggere vari articoli.

E con una discreta delusione mi sono resa conto che molti di questi “banalizzavano” questa ricorrenza accentuando l’attenzione sulla femminilità, sulla procacità delle donne, sulle cene fatte in compagnia lasciando a casa i mariti come fuga dalla gabbia coniugale, con l’inebriante profumo delle mimose elargite da colleghi improvvisamente cortesi, cordiali, garbati, premurosi, ossequiosi. Ma solo per quel giorno. Il valzer delle ipocrisie.

Nel giorno che celebra tutte le donne, tra fiori, caramelle e auguri infiniti si fa largo un solo, grande, esitante dubbio: ma alla fine, veramente, cosa c’è da festeggiare?

Nonostante i grandi passi avanti, l’uguaglianza di genere è ancora lontana dall’essere raggiunta nel mondo, ostacolata spesso da scogli legislativi e culturali. Come riportato da UN Women, la disparità salariale continua a rimanere solidamente presente, con un divario del 23% tra donne e uomini a livello globale. La percentuale di donne in Parlamento si rivela essere solo del 24%, mentre la violenza di genere coinvolge circa una donna su tre sia in casa, sia negli spazi pubblici.

La parità di genere, nonostante i notevoli progressi, non può farci sentire soddisfatte in quanto il cambiamento reale è stato ed è estremamente lento per la maggior parte di donne e ragazze nel mondo.

Per questo motivo, dopo un 2020 che a causa della pandemia ha fatto registrare il più alto tasso di violenze e femminicidi tra le mura domestiche, mettendo a repentaglio il lavoro di molti ma sempre più, in percentuale, quello femminile, possiamo e dobbiamo sperare in un 2021 che rappresenti un’opportunità imperdibile per mobilitare l’azione globale al fine di conquistare i diritti umani per tutte le donne del mondo.

Il tema di questa giornata non ha il simbolo della mimosa ma l’obiettivo atto a riunire donne di ogni genere, età, etnia, religione e paese per condurre azioni a favore dell’uguaglianza di genere. Si chiede non solo di porre fine ad ogni forma di violenza ma si reclama anche la giustizia economica, diritti per tutte, salute, pari dignità sociale e autonomia economica e politica.

Perché non si è donne solo un giorno, ma sempre. Non solo un anno ma per tutta la vita.

Ricordatelo ma soprattutto “ricordiamocelo” chiedendo e ottenendo a spada tratta ogni più piccolo diritto che ci spetta.

di Stefania Lastoria