Elezioni europee: analisi del voto
Le elezioni europee appena terminate hanno di fatto sancito un passaggio politico che si avvertiva già da un po’ di tempo, ovvero la trasformazione della Lega da partito locale a primo partito nazionale. Con questa nuova affermazione popolare, la Lega si prepara a far valere la sua forza nei rapporti di governo italiani ed europei, imponendo agli sconfitti del Movimento 5 Stelle, partner di governo, tutta una serie di provvedimenti, come la Flat Tax e la TAV. Se il M5S non dovesse assecondare le richieste della Lega si andrebbe subito alle elezioni anticipate. La Lega è il vincitore di questa tornata elettorale, ha guadagnato ben 3.464.947 voti in più rispetto alle politiche del 4 marzo dell’anno scorso. Il Pd, invece, ha perso, nonostante facciano passare il risultato come una vittoria. Alle politiche di un anno fa il PD prese 6.161.896 di voti, alle Europee di domenica scorsa, 6.045.723. Eppure stanno facendo passare l’idea del “recupero”. Questo perché si tiene conto delle percentuali sul totale dei votanti, le quali sono “truccate” dall’astensione. In questa tornata c’è stata l’astensione del 44% che ha distorto la “fotografia” e ha reso le speculazioni sulle percentuali dei votanti (anziché del corpo elettorale) del tutto sballati. In Italia una grande fetta di aventi diritto al voto ritengono l’attuale offerta politica inaccettabile. Altro sconfitto è il M5S che perde più di 6 milioni di voti, ed ora si ritrovano ostaggio di Salvini. Forza Italia ha perso molti voti e forse queste elezioni europee andranno a sancire definitivamente la caduta e l’uscita di Berlusconi dalla politica italiana. Fratelli d’Italia è sostanzialmente stabile, aumentando rispetto alle politiche di un anno fa di un qualche migliaio di voti. I tanto reclamizzati Casapound e Forza Nuova hanno visto dimezzare i propri voti, assolutamente inconsistenti.
Vedendo il tutto in ottica europea e se si fa il conteggio delle forze presenti nel nuovo parlamento europeo, emerge che le forze europeiste sono più dei 2/3. Insomma, la situazione cambierà ben poco a livello europeo, cambierà molto di più a livello italiano. Un dato interessante di questa tornata elettorale è la scarsa partecipazione al voto degli italiani rispetto agli altri paesi; l’astensione è stata veramente alta. Il fatto che milioni di persone ritengono l’attuale offerta politica inammissibile deve far pensare la sinistra italiana. Il PD sembra aver bloccato la sua crisi, ma non è così. Allo stato attuale l’unica carta che sembra giocare Zingaretti è quella di esultare alle difficoltà dell’avversario, ma da qui ad avere una nuova prospettiva vincente ce ne passa.
di Antonio Zinilli