Wikileaks : Assange fa ancora paura

Londra: la Corte respinge la richiesta di proroga del processo a Julian Assange, il fondatore di Wikileaks. Gli USA lo accusano di cospirazione. Vogliono accelerare l’estradizione, senza concedergli il tempo di prepararsi la difesa. “Ero in tribunale. Ho visto il magistrato Vanessa Baraitser ostentare il suo disprezzo per il diritto e la giustizia, quando ha negato a Julian Assange il tempo necessario per preparare la propria difesa contro il rozzo piano da cowboy americano di estradarlo. Assange, indebolito, faticava a smascherarla. Restate al suo fianco”. Il tweet è di John Pilger, il giornalista documentarista australiano da sempre a fianco di Julian. Era presente alla Corte di Londra, quando i suoi legali si sono visti negare la richiesta di proroga di un mese per prepararsi alla richiesta di estradizione. Su Assange pendono 18 capi di imputazione negli USA, fra cui l’accusa di aver cospirato con Chelsea Manning per aver accesso a materiale classificato in un computer del Pentagono. Se verrà estradato, Assange, rischia 175 anni di carcere. Julian è molto provato, ha perso 15 chili, fa fatica a ricordare anche il suo nome. La sua salute si è molto aggravata negli ultimi mesi. Era già indebolito dai 7 anni di isolamento dentro l’ambasciata ecuadoriana di Londra. L’arresto avvenuto ad aprile e la condanna a 50 settimane di reclusione per aver violato i termini della condizionale rifugiandosi nell’ambasciata dell’Ecuador ai tempi del primo arresto 12 anni fa. Julian Assange è recluso nel carcere di massima sicurezza di Balmarsh dove è segregato è sottoposto ad un regime durissimo. Per indebolirlo ulteriormente. Metodi che si usano per condannare a morte psichica e fisica coloro che non sono condannati a morte. Un modo “democratico” per liberarsi di chi dà fastidio. Ma la Corte europea a condannato l’Italia perché non concede permessi premio a mafiosi e stragisti. Il reato di Assange è di aver reso pubbliche le maeil dei governi, informando i cittadini sul loro poco chiaro operato, smascherando bugie sulle guerre, sulla economia e sulla politica. Ora è in isolamento totale, solo 45 minuti di movimento al giorno. Nessun accesso alle carte, ai documenti e limitazione agli incontri con i suoi avvocati. “Sono rimasto profondamente colpito nel vedere quanto peso ha perso il mio amico, più di 15 chili dal giorno del suo arresto. Ha perso molti capelli, sono evidenti i segni di un rapido invecchiamento”. Così scrive Craig Murray, ex ambasciatore di sua Maestà e oggi uno dei più feroci accusatori degli apparati diplomatici, politici e giudiziari britannici. USA e Inghilterra, le maggiori potenze del globo, coalizzate contro un uomo solo, malato e denutrito, a cui negano la possibilità di difendersi. Hanno paura, di cosa? Assange in un momento di lucidità ha detto “non riesco a capire cosa ci sia di giusto in quello che succede. Questa superpotenza ha avuto dieci anni per preparare l’accusa, mentre io non ho accesso ai miei appunti. Non posso fare nulla, eppure queste persone hanno risorse illimitate. Dicono che giornalisti e whistleblower sono nemici del popolo…”

di Claudio Caldarelli