Guidonia Montecelio: nasce il Comitato NO TMB dell’Inviolata
Una storia si deve raccontare dal principio se si vuole comprenderne i fatti. La storia della discarica di Guidonia Montecelio inizia da lontano. Il luogo è chiamato dell’Inviolata, sembra una presa in giro. Inviolata infatti è quella cosa che non ha subito violazione. Quale maggiore violazione è se non quella di crearci una discarica. L’Inviolata è un parco naturale-archeologico ma nel 1986 diventa una discarica, una delle 4 della provincia di Roma, seconda sola a Malagrotta.
Dal 1986 ad oggi è stato un susseguirsi di sequestri, sversamenti, bonifiche, ancora sversamenti e ancora sequestri e bonifiche accavallatesi negli anni. Nel frattempo nella violata Inviolata ci scaricavano circa 150 comuni del Lazio. Tonnellate e tonnellate di rifiuti di rifiuti che si accumulavano creando una collina artificiale che la mano umana ha cercato di camuffare per ridurne l’impatto ambientale facendola sembrare inoffensiva. Ma sotto il camuffamento ci sono tonnellate e tonnellate di rifiuti.
Da decenni le proteste dei cittadini e delle associazioni del posto sono impegnate in una lotta impari contro chi, nonostante le promesse, nonostante le leggi e le normative ci siano per non rendere di nuovo operativa la discarica non hanno di fatto portato alla dismissione del mostro.
Non ultimo il Piano regionale dei Rifiuti con Determina n. G07907 del 6 luglio 2020 alla fine dei soliti, premesso che, visto che, considerato che, ritenuto che, determina al punto 1:
di stabilire che l’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi della Parte Seconda, Titolo III-bis, del D. lgs. 152/2006,e s.m.i., di cui alla Determinazione n. C1869 del 02/08/2010 rilasciata al CO.LA.RI. e volturata con Determinazione n. G08879 del 17/07/2015 alla Ambiente Guidonia s.r.l. (e per essa al proprio legale rappresentante pro tempore), n. REA RM – 1294069 C.F. e P.IVA 11317471008 con sede legale in Viale del Poggio Fiorito, 63 – 00144 Roma per l’installazione appartenente alla categoria di attività IPPC: 5.3., Allegato VIII, Parte Seconda, D. lgs. 152/2006 relativa all’impianto integrato per il trattamento di rifiuti urbani non pericolosi localizzato nel Comune di Guidonia Montecelio (RM), loc. Inviolata, ha validita fino al 31/12/2024, secondo tutto quanto indicato nell’Allegato tecnico alla presente determinazione che ne costituisce parte integrante e sostanziale e sostituisce integralmente l’allegato tecnico di cui alla Determinazione n.C1869 del 02/08/2010.
Ebbene si, perché dietro alla megadiscarica è stato creato un TMB, nel cuore del Parco Naturalistico, poco distante dall’altro TMB, quello di Rocca Cencia. E ora, dopo il dissequestro, è pronto ad essere attivato, fino al 31 dicembre 2024. Inserendosi in un territorio contaminato da siti industriali e dai roghi alla diossina, nel quale si registrano casi su casi di malati oncologici. Ma la storia inizia del 1986 ed è difficile pensare per i cittadini di Guidonia che essa finisca a fine 2024.
Ecco che allora i cittadini delusi dalla politica, di ogni colore essa sia stata o sia, cercano di auto organizzarsi e lo fanno costituendosi in comitati. Il 7 agosto 2020, sotto il sole cocente di un pomeriggio di lotta, il seme del Comitato Spontaneo NO TMB è stato piantato. Molti i cittadini presenti, ma non troppi come in questi casi e per questi temi ci si aspetti, ma bisognava partire. Vero è che agosto per qualsiasi cosa si organizzi non è il mese ottimale, vuoi per il caldo, vuoi per le ferie, per cui lasciamo ai prossimi eventi tastare il polso della partecipazione.
Artefice del sit-in è stato Claudio Zarro, consigliere comunale di Guidonia Montecelio che caparbiamente ha unito il tam tam sui social a quello porta a porta per sensibilizzare la cittadinanza e riportare i delusi delle battaglie passate nell’alveo del Comitato per ridare forza alla voce della gente.
Sit-in organizzato con l’importante aiuto di David Nicodemi, del Comitato Spontaneo NO TMB e blogger. David, da sempre impegnato nelle lotte per l’ambiente, è l’esempio di come la scelleratezza e la leggerezza nel considerare l’ambiente nello smaltimento dei rifiuti porti a drammi umani e porti alla morte. Infatti David, che vive in prossimità del TMB di Rocca Cencia, nel VI Municipio del Comune di Roma, attiguo al Comune di Guidonia, ha avuto due importanti lutti in famiglia, la mamma, morta di leucemia e la sorella morta di tumore cerebrale. Morti riconducibili, secondo studi medici, dall’altra concentrazione dei PM10 a Rocca Cencia.
È intervenuto anche il Presidente della Commissione Rifiuti della regione Lazio, Marco Cacciatore, che ha invitato il Comitato ad adottare forme di lotta adoperando le leggi e le normative che ci sono, oltre che, pensare a manifestazioni da tenersi nel rispetto della legge.
Ora tocca ai cittadini dare forza alla richiesta di non riapertura del TMB di Guidonia. E’ una sfida arrivare a vincere laddove la politica, tutta, ha fallito. Difatti il Comitato Spontaneo si dichiara apolitico, d’altronde la salute non ha colore politico.
di Eligio Scatolini e Giuliana Sforza