Power Zombie

Rapporto viaggiatore extraterrestre dalle viscere della Terra.

Missione perlustrazione profondità terracquee Pianeta Azzurro compiuta. Rivelati elementi chimico-fisici e risorse minerarie abissali. Appare soprattutto spaventosa bestia che vi affonda zampe, unghie, testa e fauci in magmatica sostanza terreo-corporea. Prelevate e analizzate cellule, invio seguente report in forma letteraria d’invettiva astrale.

“Qui il Potere è Zombie. Nelle banche, nelle istituzioni politiche, nelle amministrazioni pubbliche e private, nelle università, nella televisione e ovunque si voglia o non si voglia. Altro che il Grande Fratello, quello del romanzo di George Orwell, però, non dell’omonimo reality show. Il loro è il Grande Zombie Reale, e il suo è un pervasivo Power Zombie. È uno Zombie che si trascina dietro la melma, gli escrementi, le ossa cigolanti di secoli e secoli di potere mai intaccato, mai interrotto. Il Partito Unico del Grande Zombie non è mai stato messo seriamente in discussione. Non è una questione di età anagrafica, anzi, dato che Power Zombie necessita incessantemente di carni e menti giovani. Un giovane deve subito avviarsi non a un percorso di formazione della personalità, ma a un processo di zombificazione precoce. Quello che è stato il grande genere letterario europeo del romanzo giovanile di formazione, qui è stata sempre una storia di deformazione e prosciugamento da dentro. “No Zombie, No Party”: se non sei Zombie, sei fuori. Dentro, invece, il tuo futuro viene preventivamente avvolto di terriccio secco e bruciato, anche se ricoperto poi con sgargianti plastiche facciali televisive. È quello che stanno facendo, dicendo alle ragazze, ai ragazzi di Istanbul, Tunisi, Hong Kong, Friday for Future. È sempre la solita catarrosa giaculatoria: “Hai un cervello? Cosa pensi di farne? Consegnalo all’ingresso prima di farti male, ragazza, ragazzo, e prendi il teschio d’ordinanza che ti verrà assegnato”. Sì il teschio di una fede zombie e nichilista. Della follia, della violenza. Della creazione surrettizia della debolezza, affinché la forza la distrugga. Cos’è la natura, il femminile, ogni ente ritenuto inerte se non la concrezione fisica dell’idea, dell’illusione di potenza? La materializzazione di miliardi morti di fame, per la loro sottomissione alla protervia di poche migliaia di bulimici ammassati dentro il loro stesso vomito monetario? Power Zombie pensa solo l’immaginazione soffocata. Power Zombie parla la lingua strozzata in gola prima che possa uscire una sola parola nuova dal palato. Power Zombie è esso stesso un immane palato spalancato pronto a ingoiare dappertutto le aurore giovanili, quei passi freschi del mattino, la gioia di camminare insieme, gli slanci della speranza in ogni singolo attimo nitido che si vorrebbe attraversare. Power Zombie si nutre della morte generazionale, celebra la sua glorificazione con riti funebri puzzolenti d’incenso e di naftalina. Se fino a ieri si è riprodotto per partenogenesi, ora, invece, attraverso la genetica, l’ibernazione, la chirurgia plastica, la digitalizzazione, Power Zombie punta direttamente a imprimere a ogni coscienza ed esistenza un indelebile, immortale marchio ab origine: quello del Nulla. Peccato per lui che ci sia in giro nel mondo chi va dicendo: “Power Zombie è nudo e fa davvero schifo!”.

Dalle viscere del Pianeta Azzurro è tutto. Resto in attesa vostre astrali istruzioni.

di Riccardo Tavani