Siamo tutti nati per la musica

Nati per leggere, come il progetto di promozione della lettura, ma anche nati per la musica, altro progetto che promuove suoni e note. Musica come relazione ma anche come possibilità di uno sviluppo migliore e più completo del bambino fin dai primi momenti della vita.

La scienza dimostra che le esperienze nei primi anni di vita sono fondamentali per un ottimale sviluppo complessivo delle bambine e dei bambini, si sa. Anche la musica è una buona pratica in grado di sostenere la crescita dei bambini. “Dal punto di vista cognitivo – si legge sul sito del progetto – la musica aiuta il bambino a sviluppare proprie capacità di ascolto e osservazione, ad accrescere la propria immaginazione e creatività, ad aumentare le capacità di concentrazione e attenzione e ad esercitare la memoria. A livello relazionale ascoltare e fare musica in famiglia, giocando con la voce, con gli oggetti quotidiani che producono suoni, cantare filastrocche e inventarne di nuove rafforza il legame affettivo tra adulto e bambino ed è fonte di benessere”.

Il ruolo dei genitori è dunque cruciale nel percorso di avvicinamento e scoperta della musica e dei suoni. Sì ma quale musica? Non importa il genere, quel che conta è l’emotività che comporta: che sia musica colta o pop, sempre con attenzione alla qualità, l’importante è che la musica piaccia al bambino e alla famiglia in modo da creare un’esperienza positiva e condivisa. Anche cambiare spesso musica ascoltando generi vari (senza però tenerla costantemente come sottofondo) e giocare con i rumori, i suoni, la voce e i ritmi stimola la crescita positiva.

di Milena Monti (direttrice del giornale per bambine e bambini Lo Spunk)

I consigli e i trucchi della direttrice.

Sempre prestando (grande) attenzione alla qualità delle proposte, esistono libri che sono anche musicali. Un esempio per piccolissimi sono quelli con i suoni o i versi della fattoria, ma ci sono anche vere e proprie storie che fanno di giochi musicali come le onomatopee il punto di forza: è il caso di “Tararì tararera” (di Emanuela Bussolati, Carthusia), una storia scritta in una lingua inventata ma perfettamente comprensibile – e molto divertente da leggere! Numerosi editori, poi, propongono storie musicate accanto a quelle scritte; un esempio su tutti è “Quelli là” (Teresa Porcella e Santo Pappalardo, Bacchilega junior) che lo scorso anno ha vinto il premio Procida “Elsa Morante” (trovate la canzone sulla pagina YT di Lezioni sul sofà).