Riprendiamoci le piazze
“Riprendiamoci le piazze che abbiamo abbandonato…” scandisce Daniela Antonucci dal palco dell’assemblea congressuale dello Spi Cgil a Fiano Romano. Riprendiamoci gli spazi che ora occupano le destre e i fascisti. Daniela è appassionata nel ribadire ciò che è necessario fare per avere il lavoro che crea futuro, riprendendo la relazione inteoduttiva di Linda Ciarrocca. Una relazione, quella di Linda, in cui la questione sociale e il lavoro sono una sola entità, in grado di ridare speranza a quanti, donne e uomini, si sentono confusi e persi. Linda richiama con fervore il documento congressuale, di cui il primo firmatario è Maurizio Landini. La ricerca di una grande sinistra in grado di supportare nel Parlamento, le proposte della Cgil. Una Cgil proiettata verso “Il lavoro che crea futuro” che è anche il titolo del documento elaborato dalla maggioranza del comitato direttivo.
Linda nella sua relazione, argomenta le scelte che il sindacato ha fatto e quelle che dovrà fare, senza dimenticare, con la commozione nella voce è una leggera lacrima negli occhi, gli attacchi, dei fascisti, dei no vax, alle sedi della Cgil, in primis la sede nazionale. Attacchi non casuali, ma pianificati a tavolino, da quelle forze che pensano di piegare la Cgil ai loro voleri. Ma questi attacchi, sconsiderati e vili, dice Linda, non fanno che rafforzare la convinzione nelle compagne e nei compagni, che è giusto stare con la Cgil. È giusto, rimarca Linda, sostenere le lotte e le battaglie di questa Cgil, che è nostra come lo era dei nostri padri e prima ancora dei nostri nonni. Siamo l’ultima trincea che difende le lavoratrici, i lavoratori, i giovani e i pensionati. Siamo l’unica speranza per chi non ha lavoro e per coloro che un lavoro lo hanno ma sono sfruttati, sottopagati e oltraggiati.
Lo stesso drammatico tema, lo riprende Daniela Antonucci, sottolineando con foga, ma anche con le lacrime che non trattiene, la difficile condizione delle lavoratrici delle cooperative, pagate 2/3 euro l’ora. False cooperative. Cooperative di comodo. Daniela ribadisce il concetto che quello delle false cooperative son le nuove forme di schiavitù, dove non esistono diritti. Dove non esiste la dignità del lavoro, cancellata da forme di sfruttamento padronale che di fatto annulla il sentirsi parte di un processo produttivo.
I temi sono tanti, le questioni complesse, ma la forza e la convinzione con cui le compagne e i compagni le affrontano, sono una luce di speranza per poter affrontare le sfide che questo governo di destra populista ci metterà di fronte. Saremo pronti. Saremo preparati, perché come dice Daniela Antonucci: “riprendiamoci le piazze che abbiamo abbandonato…”
Claudio Caldarelli