Come siamo diventati stupidi
Un bellissimo articolo su Il Foglio del 20 giugno 2024, scritto da Enrico Bucci, ci presenta un libro dal titolo accattivante: Come siamo diventati stupidi, scritto da Armando Massarenti, edito da Guerini e Associati.
“Già nel primo secolo dopo Cristo, Seneca così ragionava in una delle lettere a Lucilio: Perché la stupidità ci domina con tanta ostinazione?…Nessuno di noi va a fondo; cogliamo solo quanto è in superficie e i pochi minuti spesi per la filosofia bastano e avanzano per gente tanto affaccendata. L’ostacolo maggiore è che siamo subito soddisfatti di noi stessi”. Millenni dopo Massarenti riprende il concetto di Seneca e lo sviluppa con riflessioni profonde, in grado di soddisfare la nostra curiosità su come si diventa stupidi.
Dice Massarenti nel libro, che la strategia per tornare intelligenti, che ha segnato il nostro variegato percorso, consiste anche nella capacità di liberarci dei nostri più radicati pregiudizi, dalla pigrizia e dalla tendenza ad autoingannarci.
Enrico Bucci scrive che a mettere a confronto i due filosofi italiani, quello di duemila anni fa e l’amico Armando, sembra di sentire riecheggiare la stessa preoccupazione per l’epidemia di stupidità che entrambi ravvisano nei loro contemporanei, e forse anche almeno in parte la stessa avvertenza a liberarci dalla pigrizia mentale e dall’autocompiacimento che si trova nella soddisfazione dei propri pregiudizi; ma se si scorrono le pagine del volume odierno, si scopre tutto il progresso fatto in quello che potremmo chiamare lo studio filosofico della limitazione mentale, il quale come specchio, riflette in realtà un vasto mare di conoscenze.
Emanuele Caldarelli