Eros il grechetto di Montefalco

Torno, dopo un po’ di tempo, da Gianfornaio, il locale di ponte Milvio a Roma. Come sempre mi accoglie, con il sorriso sulle labbra, il mio amico Angelo Tuozzo. Come mi vede, ci saluta con affetto, ero con mia moglie, ci invita a sederci e mi dice “ci penso io”. Mi fido di Angelo, è più di un sommelier, conosce i vini, i suoi segreti e sa come abbinarli. Prende una bottiglia, me la presenta, con delicatezza, mettendo in mostra l’etichetta in tutta la sua eleganza.

“Eros” Montefalco doc Grechetto di Benedetti&Grigi. “Una vera divinità nell’Olimpo dei vini, mi dice Angelo con il suo sguardo penetrante. Strutturato ed elegante dal colore chiaro con i riflessi del sole, un Dio che scende sulla terra per essere assaporato in tutta la sua schiettezza”. Angelo mi stupisce, ogni volta. Ogni volta riesce a propormi dei vini particolari, che non conosco e, lo fa in modo ammirevole, senza essere invadente, ma descrivendo il vino con l’affetto e la sincerità che fa parte della sua natura. Ormai, per me, venire al Gianfornaio è un rito. So’ che incontro il mio amico Angelo, so’ che mi proporrà un vino eccellente e per me sarà come sempre una scoperta.

“Sentì la sua freschezza, dal finale morbido, equilibrato e avvolgente. Devi sapere, mi dice Angelo, carezzando la bottiglia mentre versa nel calice, che questo vitigno è coltivato sulle colline di Montefalco, a 400 metri di altezza. I terreni sono argillosi e la loro produzione è controllata e non stressata”. Mentre assaggio con mia moglie, Eros, un vino dal nome stupendo, di cui ringrazio ancora Angelo per avermelo fatto scoprire, penso alla mitologia greca, alla fantasia e ai sogni accompagnati dagli dei.

“L’uva di Eros, questo eccellente grechetto, sono raccolte a mano all’alba e poi tenute in frigorifero per un giorno. Viene diraspato con delicatezza e e messo in botti di acciaio. Un vero dio del vino questo Eros”.

Mi sento a casa. Guardo mia moglie. Guardo Angelo Tuozzo, il mio caro Angelo, penso  alla canzone di Lucio Battisti. Prendo il calice, lo alzo, brindò con mia moglie. Angelo ci guarda, ci sorride, posa la bottiglia, anzi posa delicatamente Eros sul tavolo e ci dice cin cin. Garbatamente si congeda lasciandoci seduti al tavolo del Gianfornaio con il grechetto di Montefalco. Ci sentiamo a casa e ringrazio Angelo che riesce a farci sentire a casa con un eccellente vino.

Claudio Caldarelli