In guerra i bambini non vanno a scuola

Nei paesi in guerra, dice Save the Children, un bambino su tre non va a scuola. In tutto sono circa 103 milioni di bambini, in età scolastica, che non frequentano, questo l’allarme della organizzazione umanitaria. Nei circa 34 Paesi classificati dalla Banca Mondiale come in conflitto o fragili, non hanno avuto accesso all’istruzione.

La povertà, la guerra, la siccità, tutto concorre a ridurre l’istruzione, ma il ruolo maggiore, di questa riduzione, è la guerra. Nei Paesi dove i conflitti ormai durano da decenni, sono stati distrutte quasi tutte le scuole, i primi obiettivi su cui sparare dopo gli ospedali.  Un esempio, in Sudan, sono più di 17 milioni i bambini che non vanno a scuola. Bambini che spesso vengono usati come soldati (i bambini soldato) presenti non solo in Sudan ma in quasi tutti i teatri di guerra. A Gaza dove il 96% degli edifici scolastici è stato distrutto o danneggiato a causa dei bombardamenti, nel 2023 circa 625mila bambini in età scolare, non è andato a scuola. In Nigeria sono 18 milioni i bambini che non possono andare a scuola a causa della guerra. I paesi più poveri o più fragile, sono quelli che non riescono a mantenere in piedi il sistema scolastico, che è in primo a collassare quando un conflitto esplode e si protrae per anni.

Un dato drammatico, quello che ci consegna il report di Save the Children, in cui emerge che sono 103 milioni i bambini ai quali è negato l’accesso alla istruzione.

Emanuele Caldarelli