Meno ambiente ma più armi

La globalizzazione dell’economia di guerra divora il pianeta, creando nuove e più brutali povertà. La spesa per le armi taglia i servizi sociali, la sanità pubblica, la scuola, i trasporti e riduce i già sottili ammortizzatori sociali. Più spese per prepararsi alla guerra, meno spese per curarsi.

L’Agenzia europea dell’Ambiente avverte che le tensioni e le minacce geopolitiche convergono con le crisi economiche e climatiche, creando rischi sistemici per le attività e il futuro europei.

Gli ecosistemi naturali sono in pericolo. Il rapporto dell’Agenzia Ue pubblicato ogni cinque anni, ribadisce che l’economia europea si basa su ecosistemi naturali che stanno scomparendo più velocemente che mai, mentre Bruxelles fa passi indietro sulle stesse norme che li proteggono. “I tagli al Green Deal compromettono la sicurezza e la prosperità dell’Europa” avvertono gli scienziati.

Scrive Valerio Sale “Le politiche mondiali hanno subito un cambiamento epocale, questo cambiamento ha concentrato l’attenzione e gli investimenti su difesa e sicurezza, facendo scivolare il clima e l’ambiente in fondo alla lista delle priorità. L’ondata di negazionismo climatico partita con le elezioni di Trump è arrivata in Europa, sulla spinta delle forze politiche che per anni hanno contestato la burocrazia di Bruxelles, riducendo il tema del cambiamento climatico a un orpello ideologico che alimenta le lobbies dell’energia verde”.

Le acque sono inquinati, non solo i mari e gli oceani, ma anche l’acqua da bere ormai costa più di una litro di benzina. I boschi stanno scomparendo, la deforestazione avanza. L’anidride carbonica non ha più un elemento naturale che la purifica e la contiene. Le emissioni dei gas serra superano i limiti se ma ci sono stati. Gli sprechi, i rifiuti, il consumismo feroce, aumentano l’inquinamento e l’impoverimento del sistema Terra. Difendere l’ambiente non è più una priorità dei partiti, che per rincorrere un elettorato facile, dettano politiche assurde e suicide per l’ambiente.

La plastica ci sommerge, non siamo più in grado di fronteggiarla. Montagne di rifiuti si accumulano in ogni luogo senza pensare ad una politica di differenziazione e riciclo. Però i fondi per le armi, per armarsi contro un ipotetico nemico ci sono. La spesa per le armi supera tutti i limiti imposti dalle antiche convenzioni. Gli Stati possono indebitarsi per comprare armi, ma non trovano fondi per la sanità pubblica. I poveri non possono più curarsi. Non solo non arrivano a fine mese, ma non possono più comprarsi neanche l’aspirina. Una bella Europa, che toglie ai poveri per dare alle armi.

Claudio Caldarelli

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