Mettete dei fiori nei vostri muri

Milena Monti

Quanti sono i muri nel mondo?

Non sono pochi i muri già eretti nel mondo e certamente non ne servirebbero altri. E invece, oltre ai muri già in essere, se ne pensano e costruiscono di nuovi; come quello intorno a Baghdad contro le infiltrazioni degli estremisti ma anche come quelli in Europa, nel cuore del continente più vecchio (per storia) e che quindi dovrebbe essere anche il più saggio. Invece no. Invece si costruisce in Ungheria per “contenere” il flusso migratorio dalla Serbia, e l’Austria ripristina il confine sul Brennero, e nei Balcani Serbia Croazia Slovenia e Macedonia che si vogliono chiudere all’interno di muri per difendersi da persone a piedi che cercano soltanto una vita migliore o certe volte semplicemente la possibilità di vivere.

Quanti sono i muri nel mondo?

La Germania e tutta l’Europa ancora celebrano, per non dimenticare, il più grande simbolo di divisione e odio, povertà e regime, cimelio di un Novecento difficile, da non ripetere: il muro di Berlino. Eppure i suoi Paesi, congiunti nel nome Unione Europea, non decidono di unirsi anche nella ricerca di una soluzione alla crisi umanitaria che causa i flussi di migliaia e migliaia di profughi, giovani, anziani, famiglie con bambini. Scappare da una erra difficile, via terra e via mare, e trovarsi sulla stessa terra un muro è come trovare chiusa la porta della propria casa e non potere più entrare: qualcosa che non dovrebbe succedere e che non si deve permettere che succeda. Un muro che chiude fuori chi vorrebbe entrare è anche un muro che chiude dentro gli altri, privandoli senza che se ne accorgano della propria libertà di non essere rinchiusi e della propria terra che, seppur divisa in Paesi, è una ed una soltanto.

Quanti sono i muri nel mondo?

La lista dei muri nel mondo fa rabbrividire: i circa 20 chilometri che proteggono le enclave spagnole (su terreno africano) di Ceuta e Melilla dall’immigrazione dall’Africa; i 30 chilometri fra Bulgaria e Turchia contro i flussi migratori; il muro che divide le due Coree, in essere dalla Guerra Fredda; il muro in costruzione con cui l’Iran intende proteggersi da droghe e clandestini; la rete spinata fra Egitto e Israele e i muri interni a Il Cairo; le mura con cui il Marocco si difende dal fronte Polisario, in totale 2735 chilometri; i 1800 chilometri eretti fra Yemen ed Arabia Saudita affinchè la seconda possa proteggersi dal terrorismo che ritengono provenire dal povero Yemen; il West Bank fra Israele e Palestina per l’85% eretto in territorio palestinese che divide le comunità oltre che le religioni (e ancora in costruzione); la rete spinata ed elettrificata voluta dal Botswuana ufficialmente “per proteggere il bestiame” dal vicino Zimbabwe; la frontiera-muro fra Stati Uniti e Messico a Tijuana contro droga ed immigrazione, sotto la quale perdono la vita tanti bambini ingaggiati dai narcotrafficanti per passare il confine attraverso piccoli buchi; i 190 chilometri costruiti dal Kuwait per difendersi da una eventuale nuova invasione da parte dell’Iran dopo la Guerra del Golfo; i muri fra India e Bangladesh (contro l’immigrazione), India e Pakistan (per suddividersi il controllo del Kashmir) e Pakistan e Afghanistan (per i contenziosi coloniali); il Muro della Pace (cosiddetto) contro le violenze fra cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord; dal 2012 anche la Grecia ha iniziato la costruzione di una costosa barriera lungo il confine con la Turchia, sempre per chiudere fuori l’altro. Complessivamente questi muri sono lunghi oltre quattordicimila chilometri.

di Milena Monti