Referendum trivelle: quorum non raggiunto

Fois

Il referendum sulla durata delle concessioni alle trivelle non è valido. Solo il 32,15 per cento degli elettori aventi diritto si è recato a votare, dato che scende al 31,18 se si tiene conto del voto degli italiani residenti all’estero. Quindici milioni e 806.788 elettori si sono presentati alle urne, troppo pochi per bloccare i tempi per le concessioni alle trivellazioni, rinnovabili ad oltranza. Il dato positivo è che i sì sono la stragrande maggioranza con l’85,84 delle preferenze (contro il 14,16 dei no) e che la Basilicata supera la soglia minima del 50 per cento, segno che ha l’inchiesta sul petrolio ha pesato nelle decisioni degli elettori. L’esito della consultazione, tuttavia, non sarà tenuto in considerazione. Non tutte le zone interessate dalla presenza di impianti hanno reagito allo stesso modo dei lucani (basti pensare al 28,58 di affluenza di Ravenna). E’ stata una corsa alle urne dell’ultimo minuto: alle 12 aveva votato l’8,35 degli aventi diritto, mentre alle 19 il 23,5.

Le più alte cariche dello Stato hanno comunque dato il buon esempio: in mattinata si sono presentati alle urne i presidenti di Camera e Senato, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aspettato l’ora di cena per ritirare la scheda elettorale. Anche il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, il leader del M5s Beppe Grillo e l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi hanno espresso il proprio voto. Il Pd aveva dato indicazione di astenersi, ma non tutti gli esponenti hanno rispettato la direttiva. Ha votato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Non si è presentato alle urne, invece, Silvio Berlusconi.

di Giovanni Antonio Fois