Cosi vi ho avvelenato (le prime 40 pagine)

Roberto Colasuonno

Articolo n.8

Ci offrivano denaro, più denaro di quello che avevamo mai sognato, ce lo siamo preso e in cambio abbiamo dato la nostra terra, la nostra salute, la vostra salute, quella dei vostri figli e dei figli dei vostri figli.

Rientriamo nel tema sulla questione “terra dei fuochi” perché da pochi giorni è uscito il libro che narra testimonianze su quanto è accaduto nelle zone campane in tutti quegli anni. Gaetano Vassallo è il  manager dei rifiuti, ed è il primo a collaborare con la giustizia. Vassallo racconta  la catastrofe di rifiuti velenosi riversati  nella terra dei fuochi, quindi  la sintesi del trafiletto sopra citata fa rabbrividire soltanto a pensare a  quanti veleni siano stati riversati nelle discariche camorristiche in Campania. La sua vita passata nella discarica del padre in quelle campagne un tempo ricche di frutteti trasformate in sversatoi dove all’interno venivano riversati rifiuti di ogni genere da parte dei comuni limitrofi dove gli affari cominciavano ad espandersi fino a contatti con il resto delle regioni italiane che nel giro di poco tempo cominciarono a trasportare i rifiuti in quelle zone campane. Inquinare pur di risparmiare lo slogan  per tutti.

Ogni discarica era sprovvista di teli di impermeabilizzazione quindi per anni e anni, la terra ha assorbito di tutto e di più ceneri e fanghi neri così mortali da far morire anche i topi. I rifiuti in quelle zone sono stati seppelliti  dappertutto e senza quei teli entro il 2064 le falde acquifere saranno avvelenate, e li, come dice  il geologo Balestri  non ci sarà più scampo per molte vite umane. Ma la beffa arriva proprio dal governo che per intervenire a risolvere il problema si rivolge agli stessi autori camorristici. Quindi per la camorra diventa un guadagno sul guadagno.

Ma l’affare non riguarda soltanto il caso all’epoca ci fu una data importante che fece fare affari da capogiro, il 23 novembre del 1980 una forte scossa di terremoto rade al suolo mezza Irpinia, da spartire c’è una enorme torta per la ricostruzione di case, scuole, edifici e altro. In questo caso il manager racconta che in quelle zone di Cesa, Trentola, Casall del Principe, e tutti gli altri paesi limitrofi all’epoca comandavano in pochi, ed erano tutti personaggi istruiti come medici, farmacisti,  e sindaco tra i tanti cittadini quasi tutti contadini  delinquenti, o guardiani di bufale, quindi la disponibilità economica dei camorristi fece allungare le mani sul denaro messo a disposizione per la ricostruzione. I guadagni erano alti e tutto si fece per i soldi.

E’ un misero  riassunto più o meno  delle prime 40 pagine di questo libro che vale la pena di leggere fino in fondo  ma che già ha dato una forte impronte su quanto si avvicenderà, sappiamo bene quanto è accaduto e quanto accadrà nel tempo ma questa credo che sia una forte testimonianza che possa  indirizzare il governo a reagire in tempi ristretti con sistemi di bonifica la, dove ancora si possa intervenire. Quello che ormai dorme sepolto sotto palazzi e asfalto prima o poi darà i suoi frutti, mi domando soltanto una cosa: Che felicità e che ricchezza  può dare una vita vissuta tra le pareti di casa  insieme alla morte?

di Roberto Colasuonno