L’Amore è un atto concreto

È capitato spesso che, tra queste nostre pagine, si parlasse di Amore. Attraverso astrazioni filosofiche, termini orientaleggianti che certamente ci affascinano ma che, in fondo, ci lasciano addosso la stessa sensazione che si prova quando ci si trova di fronte a un’opera d’arte di cui si riconosce la bellezza ma non la si comprende. Ecco, quello che forse ci siamo dimenticati di dire tra queste pagine, che purtroppo la tecnologia non sa ancora far ingiallire, è che l’Amore è un atto concreto.
Fermi, fermi… non ho nessuna intenzione di smentire il caro Antoine de Saint- Exupery.
È vero, “Non si vede bene che col cuore”, ma il cuore, amici miei, se usato come si deve, ha il potere di rendere occhi ogni parte di noi.
Sì, avete capito bene, occhi. Volete forse dirmi che non sanno vedere le mani quando accarezzano? O la pelle quando riconosce l’Altra parte di sé? O che non veda bene il naso quando in un odore ritrova la propria casa? O ancora i piedi, quando percorrono un cammino comune?
Ogni parte di noi vede e vede grazie al cuore e al cuore riconsegna ciò che questo ha permesso loro di vedere. Un meraviglioso circolo amoroso!
L’Amore è un atto concreto perché vedere lo è. Ed è un atto concreto perché non necessita di grandi meditazioni né di grandi progetti di vita. Ci hanno insegnato che amarsi vuol dire percorrere precise tappe, in precisi momenti della nostra vita. E non importa quali siano i nostri desideri, non importa se ci sia condivisione nelle scelte, uno dei due può sempre lavorare sulla volontà dell’altro e nel tempo convincerlo che l’Amore sia proprio quella cosa lì.
Anche questo è un gesto concreto ma non può essere Amore perché l’Amore vive inscindibilmente legato al più concreto, il più tangibile dei valori: la Libertà. E qualsiasi casa possiate avere non sarà mai la vostra casa quanto gli occhi di chi sceglie, amandovi, di donarvi la libertà di essere ciò che siete nella vostra natura più profonda.
Le vostre scelte, la vostra essenza che si riflette in comportamenti, passioni, slanci non è forse qualcosa di tangibile?
Io non prego e non faccio meditazione eppure sento che donando a qualcuno la libertà di essere lo sto amando e sento che questo Amore inizia il suo fluido percorso quando questa Libertà diventa Condivisione.
Amore, Libertà, Condivisione. Se manca uno dei tre, gli altri due soffocano. Ed ecco venir fuori amori sciancati, repressi, modellati ad immagine e somiglianza dell’elemento forte , quello che detta i rapporti di forza e trasforma il meno strutturato dei sentimenti umani, quello più semplice in un vile gioco di potere esattamente uguale a quello che ci opprime da fuori e che mai potrebbe esistere laddove ci fosse realmente Amore.
Amare è un gesto concreto e poco faticoso. Non richiede lo sforzo di pensare a ciò che sia opportuno dire o fare, non necessita dell’impegno per cercare di nascondere e di camuffare chi siamo e ciò che viviamo. È un sentimento che, se puro, non ha bisogno di interpretazioni perché non possiede tracce di opacità. Tutto ciò che dell’Amore ci fa soffrire è un prodotto della nostra incapacità a distinguere l’Amore dalla convenzione e dai giochi di forza. Tutto quello che fa penare o ha fatto penare almeno una volta ognuno di noi, le menzogne, i muri, l’aridità, l’indifferenza, l’incomunicabilità in Amore non esistono. Sono figli nostri.
Io non so pregare e non so meditare, non mi interessano le parole quando queste si trasformano in orpelli utili ad annebbiare la vista delle mie mani, della mia pelle, del mio naso o dei miei piedi. Non mi interessano nemmeno quando si riducono a pura astrazione.
Perché l’Amore, la Libertà e la Condivisione sono un fatto concreto.

di Martina Annibaldi