La biondina e il pianeta blindato degli stati Zombies

Due le immagini simbolo dell’ultimo vertice detto “G 20”, svoltosi nei giorni scorsi nella città anseatica di Amburgo, sotto la presidenza della padrona di casa, la Cancelliera tedesca Angela Merkel, con i capi di stato delle venti maggiori economie del pianeta. La prima immagine è quella di una street parade, di una manifestazione nella quale centinaia di persone sfilano in abiti, facce e tinte grigiaste da zombies, a rappesentare proprio quei venti morti viventi di stato. La seconda immagine è quella di una smilza biondina, in piedi sulla torretta di un blindato verde, in scarpe da ginnastica bianche, pataloni in acetato rosso aderenti e una maglietta di cotone blu, bersagliata dal basso con potenti getti di idrante e spray al peperoncino sparati da agenti della polizia. È come se quel blindato verde fosse la Terra stessa e al vertice politico decisionale fosse riuscita ad arrampicarsi la variegata contestazione che ormai accompagna ogni summit dei sette o venti zombies mondiali maggiormente responsabili dei disastri planetari in atto.

Lo abbiamo scritto nell’ultimo numero: più si agitano in superficie, più disastri stanno provocando sotto la crosta terrestre, nel suo sottosuolo. Appena terminato il vertice, infatti, tutte le agenzie mondiali hanno battuto la notizia dell’imminente distacco di un super iceberg – di circa 5000 mila Km quadri – grande quanto la superficie dell’intera Liguria. Un distacco catastrofico, che produrrà a catena altra esiziale liberazione di ghiacci. La causa è il costante aumento – scientificamente accertato – dell’aumento della temperatura terrestre, causa le attività industriali umane. Nonostante il fenomeno in atto sia noto è sotto osservazione da anni, qualcuno dei venti zombies – magari anche uno solo – ne ha fatto un minimo cenno? Sarebbe stato illusorio soltanto sperarlo. Anzi, hanno addirittura cancellato la visita al Centro di Ricerche Climatiche organizzato dal marito della Merkel, lo scienziato Joachin Sauer (anche la Cancelliera è laureata in fisica). Le ragioni della protesta sono del tutto sacrosante. Come possono proprio i maggiori responsabili politici, statali di un’economia basata sulla logica del profitto ad ogni costo – anche quello della distruzione planetaria – essere coloro che possono immaginare, progettare e attuare soluzioni adeguate alla dimensione del grave pericolo in atto? Di qui la furia che la Merkel ha ordinato alla polizia di usare contro i dimostranti, senza ce ne fosse una vera necessità nei reali termini di sicurezza. Perché allora lo ha fatto? Proprio perché la posta in gioco era e resta quella rappresentata dall’agile ragazza arrampicatasi sulla torretta del verde blindato pianeta Terra. Il fallimento del vertice era preannunciato ma i suoi risultati finali sono stati di dimensioni ancora più allarmanti. Ogni stato, ogni suo capo e vertice politico-economico-militare, continuerà a fare quello che vuole, in ogni campo, ambientale, demografico-migratorio e commerciale. Gli unici veri trionfatori del vertice sono stati – in questo senso – USA, Russia e Turchia, gli “Stati gentaglia”, che hanno impedito qualsiasi minimo tentativo di accordo. Trump ha addirittura ottenuto di inserire una clausola nel testo finale, nella quale si riconosce agli yankee non solo il diritto di aumentare la produzione di carbone e altri combustibili fossili, ma anche di venderlo ad altri partner mondiali. La Merkel e l’intero vertice degli Stati fondatori europei hanno dovuto piegare la testa. È stata volentieri loro concessa solo una spruzzata di deodorante dall’aroma ributtante, con nausea e vomito da qui all’eternità. Si dice, infatti, che gli USA insegneranno ai loro partner internazionali l’uso più razionale di tali letali combustibili e l’incoraggiamento al passaggio verso risorse rinnovabili. Per questo Trump si è sbracciato tanto pacchianamente nell’elogiard la conduzione del vertice da parte della cancelliera tedesca. Anche sul commercio internazionale e i flussi migratori – come sconfortanteme ammesso da Paolo Gentiloni – gli Stati gentaglia hanno preteso e ottenuto mano e lancio di granata libera. Lo stato della Terra – dopo questo G20 di Amburgo – appare ulteriormente aggravato. Ammetterlo ufficialmente da parte della Merkel, avrebbe significato riconoscere il fallimento, anzi il crollo strutturale delle pretese del vertice e le ragioni della protesta contro di esso. Di qui il tentativo di sviare l’attenzione, colpendo in maniera esorbitante, spettacolare la piazza. Eppure, proprio da questa decisione è scaturita quell’immagine che sul piano non solo simbolico ha la potenza della rappresentazione reale, autentica della situazione in atto.

La questione si pone in questi termini: se l’Occidente – inteso come processo politico-militare, economico, e tecnico che si è esteso e affermato sull’intero pianeta – è la causa principale della messa a rischio della sopravvivenza stessa della Terra, come può proprio la sua politica esserne la cura, il rimedio? Al contrario, l’Occidente mostra il declino di ciò che è stato il suo maggior portato di civiltà: la politica e la democrazia. Al fondamento primo del pensiero e dell’azione occidentali, il grande filosofo greco Aristotele definisce la politica come la più architettonica delle arti, delle attività umane. Oggi è la più catastrofica. Al punto che qualsiasi sua cura si prospetta come peggiore del male che intenderebbe curare. Ma chi si issa sulla torretta più alta del verde blindato pianeta Terra per fermare l’opera distruttrice degli Stati Zombies di quali categorie politiche e di pensiero si nutre nella sua azione, se non ancora di quelle occidentali? Non si tratta così tanto di issarsi, quanto di inabissarsi nel sottosuolo di un diverso autentico sguardo per un diverso fondamento di civiltà. Ma certamente la biondina – appena sbattuta giù – si è messa a fare anche questo.

di Riccardo Tavani

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