Andria Zafirakou: l’insegnante che da il buongiorno in trentacinque lingue

Insignita della più alta onorificenza riservata agli insegnanti, Andria Zafirakou è stata premiata a Dubai come vincitrice del Global Teacher Prize 2018 quale migliore insegnante al mondo. Britannica di origini greche, Andria conosce bene ciò che ogni giorno vivono i suoi studenti della Alperton Community School, sita nel quartiere londinese denominato Brent, quartiere simbolo del “meltin pot” della capitale, uno dei più variegati dal punto di vista etnico, ma anche uno dei più difficili in cui vivere (proprio in questo quartiere si registra uno dei più alti tassi di omicidi del paese); quasi tutti figli di immigrati, provenienti dalle famiglie più povere del paese, spesso costretti a vivere in situazioni precarie o in case sovraffollate, molto spesso senza conoscere bene la lingua del paese che li ospita.

Per questo motivo l’impegno di Andria è tutto volto a favorire l’integrazione di questi ragazzi; e se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, Andria ha adottato un sistema molto particolare per dare il buongiorno ai propri studenti: viaggiando con loro sull’autobus o aspettandoli ai cancelli della scuola, Andria da loro il buongiorno in trentacinque lingue differenti, poiché sostiene che sia “una buona cosa salutarli nella loro lingua, fa iniziare col sorriso la giornata e attiva la connessione col bambino”. Ed è proprio questo tipo di impegno, lo sforzo di stabilire un contatto vero con studenti e genitori, che la giuria ha voluto premiare con il milione di dollari messi in palio dalla Varkey Foundation, l’ente organizzatore del concorso. Prima di lei erano stati premiati, tra gli altri, una insegnante canadese, per il lavoro svolto con studenti indigeni Inuit di un remoto villaggio artico, e un insegnante palestinese.

Con il premio ricevuto Andria sogna di finanziare un progetto che celebri la creatività in quanto, da insegnante di arte, sostiene l’importanza dei programmi artistici nelle scuole, poiché “le arti aiutano gli studenti a pensare creativamente, e insegna loro la resilienza e la perseveranza”. Secondo Andria il potere dell’arte è quello di eliminare le barriere e di rimuovere le etichette, favorendo cosi l’eguaglianza e l’integrazione. Questo è senza dubbio vero, ma è altrettanto vero che è grazie a persone come lei se tutti i ragazzi, anche quelli provenienti dalle classi più disagiate, possono avere le stesse opportunità.

di Leandra Gallinella

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