Mars Soundscape: il lato romantico della scienza

Si chiama “sonificazione” ed è una sofisticatissima tecnica che consente di tradurre in suono qualsiasi immagine digitale; impiegata in molti ambiti “è una tecnica molto flessibile per esplorare la scienza” spiega Domenico Vicinanza, dell’Università Anglia Ruskin, direttore del gruppo di ricerca Sound and Game Engineering – SAGE – e parte dell’equipe che ha condotto l’esperimento, “e può essere impiegata in diversi campi, dallo studio di alcune caratteristiche delle superfici e delle atmosfere  dei pianeti, all’analisi dei cambiamenti meteorologici, fino alla rivelazione di eruzioni vulcaniche. Inoltre può essere utilizzata in medicina nella diagnostica delle immagini”.

Se l’obiettivo è quello di fornire nuovi strumenti di ricerca e analisi scientifica, in questo caso il risultato è qualcosa di straordinario ed estremamente affascinante. Un gruppo di scienziati è riuscito infatti a tradurre in musica le immagini (catturate dal rover di esplorazione robotizzato Opportunity) di 5000 albe su Marte, ottenendo così una melodia di circa 2 minuti, presentata lo scorso 13 novembre alla Supercomputing SC18 Conference a Dallas. Il suono del sole che sorge sul pianeta rosso è stato ottenuto dalla scansione di ogni singola immagine catturata per osservare ogni informazione relativa alla luminosità e colore, e dalla combinazione di questi dati con l’altezza del terreno, fino all’utilizzo di particolarissimi algoritmi per l’assegnazione di un tono specifico ad ogni singolo elemento.

Così “le armonie silenziose e lente sono il frutto dello sfondo scuro e i suoni più luminosi e acuti sono creati dalla sonificazione della luce del disco solare” spiegano ancora gli scienziati. Un’esperienza sensoriale che i fortunati che hanno potuto assistere alla presentazione a Dallas hanno potuto vivere ancora più profondamente: oltre alla diffusione musicale, infatti, sono state riprodotte tutte le vibrazioni che i presenti hanno potuto percepire durante l’ascolto della melodia. Immagini intense che la musica ha reso ancora più emozionanti, mostrando così al mondo intero un nuovo volto della ricerca scientifica: non solo freddo calcolo matematico, ma anche un approccio emozionale, il lato romantico della scienza

di Leandra Gallinella

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