Hu Lanbo

Passeggiando per le strade del quartiere romano di San Lorenzo ho scoperto la sede del magazine Cina in Italia, fondato da una donna cinese nel 2001. È così che ho conosciuto Hu Lanbo. È stata cordiale. Mi ha regalato due riviste del giornale che dirige e il suo ultimo libro: La primavera di Pechino. Ho potuto conoscerla meglio tramite i suoi scritti. Mi è sembrata una donna forte e coraggiosa quanto sensibile. Mi aveva incuriosito. Mi son ritrovato nella mia stanza a leggere il suo libro. È così che ho instaurato un dialogo solitario con lei. Mi raccontava di come la vita di oggi ci ha resi solitari. Di come spesso compriamo cose inutili fabbricando spreco. Del fatto che il nostro pianeta stia andando incontro alla distruzione a causa dei nostri comportamenti.

Poi la mallattia. Dentro di me scoppiò la guerra contro il cancro, sia per il mio corpo che per la mia mente, una battaglia di vita o di morte. Camminando con la morte al mio fianco ho compreso che nella vita non c’è cosa più importante dell’essere vivi. Mi ha detto anche come, sperimentando un disastro, diventiamo più forti.

Non importa come ti senti, il tempo ha le sue regole e non si cura del fatto che siate felici o tristi, mi ha spiegato. Quando dico che sono sola la gente non mi prende sul serio, pensa che stia esagerando, mi ha confessato.

foto e testo di Fabio Conti

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