L’ombra dei consumati sulla religione degli acquisti
Francesco Iacovone è un dipendente, un commesso di una delle più grandi catene di distribuzione commerciale italiana. Marco Ferri un pubblicitario, un professionista che i prodotti li deve saper comunicare, lanciare, far comprare. Si incontrano, intrecciano le loro reciproche esperienze sul campo e decidono di spiegare, svelare, comunicare bene, sinteticamente ma esaustivamente tutto quello che veramente accade dietro i lunghi chilometri di scaffalature, refrigeratori, congelatori, stand, banchi vendita, vetrine dei grandi Centri Commerciali e Supermercati. E da questi – giù per li rami – fino alle boutique, negozietti, buchetti con commesse e commessi sempre eleganti e sorridenti. Ne nasce I Consumati, Siamo uomini o merci?, per Massari Editore. Un libro che ricostruisce una pagina sconosciuta, inconsciamente da tutti noi misconosciuta, della realtà umana e sociale contemporanea non solo italiana. Un libro che ci mette davanti a un’immagine vivida, dinamica, drammatica del nostro vivere, brulicare, brucare tra le vetrine, i pavimenti tirati a lucido, le scale mobili, i cartelli indicatori di queste cattedrali della super religione dei consumi. Super, perché le supera, le scavalca, accomunandole indifferentemente tutte, sussumendo a sé anche la più agguerrita laicità.
Non supera però la sensibilità e l’osservazione critica che accomuna Marco Ferri e Francesco Iacovone. Quest’ultimo a scambiare per anni con colleghe e colleghi orari, turni di lavoro, vicende, ingiustizie aziendali, dolori individuali e familiari è finito per diventare un punto di riferimento sicuro nel marasma contrattuale e normativo del commercio italiano. È oggi un esponente nazionale dei Cobas tra i più conosciuti ed apprezzati in tutto il settore. Marco Ferri è anche uno scrittore, autore e regista teatrale, da anni affermato copy-writer pubblicitario, ha osservato dall’interno delle aziende i meccanismi delle merci, della formazione dei prezzi, delle analisi di mercato, dei target, dei sentiment, delle suggestioni individuali e collettive da suscitare. Si è battuto per una comunicazione leale, pulita, non ingannevole che proponesse prodotti altrettanto leali nei confronti di chi li va ad acquistare. I Consumati, così, è un vero e proprio testo, un libro teste, testimonianza diretta che sale come una cantica dai gironi dei grandi silos del consumo che ci consuma. Lettere, messaggi, racconti alla Raymond Carver di centinaia di commesse e commessi che vedono sconvolte le proprie esistenze familiari dalla totale deregulation contrattuale, dai meccanismi di ricatto quotidiano, di minaccia sordida, silenziosa ma spietata. E numeri. Numeri, statistiche trasparenti che mettono finalmente a punto il puzzle rimasto finora solo a tessere sparpagliate, perché molti, troppi avevano interesse a lasciare come un rompicapo incomponibile. I due autori ci sono invece riusciti, e il testo, già solo per questo diventa strumento insostituibile per sociologi, ricercatori, saggisti, giuristi del lavoro, redattori di giornali. Accanto scorrono le illuminazioni folgoranti di grandi pensatori, scrittori, economisti che squarciano con le loro nitide parole il senso, le direzioni di marcia e di precipizio di un’intera epoca.
Gli addetti al commercio, come quelli della logistica, delle reti di distribuzioni on-line, sono già oggi la nuova faccia del proletariato internazionale, colto, istruito, avanzato, cui si rendono, però, sempre più proibitive, a causa delle drastiche condizioni di servizio, proprio le possibilità materiali di educazione e mantenimento della prole. Tutta la seduzione delle super offerte che ci chiamano da smartphone, social e chilometri di superfici vetrate ha un suo inquietante volto nascosto, una sua faccia in ombra: il nostro risparmio viene tolto dalle tasche, dalle esistenze, dalle speranze di chi vi riceve e vi serve tra quelle corsie e dietro quei banconi. “Se nella nuova condizione sociale – scrivono Ferri e Iacovone –in cui vanno a trovarsi allo stesso tempo cliente e commesso è quello di “consumati” della società dei consumi, forse c’è almeno un sentiero che possa farli incontrare, riconoscersi, guardare dalla stessa parte, capirsi, unirsi”.
Il libro ha già avuto la sua prima presentazione all’interno della Coop Laurentina, e lo sarà ancora con due nuovi appuntamenti romani. Venerdì 13 settembre, alle ore 18, alla Libreria Odradek, Via dei Banchi Vecchi, 57 Roma, introduco per Stampa Critica il dibattito con Sergio Rizzo di Repubblica, Massimo Franchi del Manifesto e gli autori. Venerdì 25 settembre, ore 18, Biblioteca Penazzato, Via Dino Penazzato 112, Roma, discutono con gli autori e il pubblico Alessandra Cagnazzo, avvocata e giurista del diritto di famiglia, Irene Germini, maestra d’asilo e rappresentante sindacale, Stefania Trevisan, commessa e delegata sindacale. Ma già diverse altre città hanno richiesto la presenza degli autori per l’incontro diretto con i lettori.
di Riccardo Tavani