Kosovo, Vjosa Osmani vince le elezioni e diventa presidente

E’ una giovane donna, Vjosa Osmani, 38 anni, la nuova Presidente del Kosovo eletta a maggioranza semplice il 04 aprile 2021 dopo il fallimento dei due tentativi di raggiungere la maggioranza dei due terzi.  In realtà, già dal 5 novembre 2020, Vjosa Osmani ricopriva l’incarico di Capo dello Stato ad interim dopo l’arresto del Presidente Hashim Thaci per crimini di guerra e contro l’umanità.

La neo-Presidente, nel suo discorso di insediamento, ha rivolto un messaggio di incoraggiamento alle donne del suo Paese:

“Non smettete di andare avanti, di osare, perché i vostri sogni possono diventare realtà”.

Le donne del kosovo

Sono passati soltanto 20 anni dalla guerra nei Balcani, dove lo stupro veniva usato come arma per una sistematica “pulizia etnica”. Sono circa 20000 le donne che, secondo le stime non ufficiali, hanno subito abusi sessuali durante il conflitto da parte delle milizie serbe e la maggior parte di loro non ha denunciato, sia per il timore del giudizio sia per la consapevolezza di non riuscire ad ottenere giustizia. Amnesty International, nel 2017, aveva segnalato il disinteresse delle missioni internazionali verso questi crimini e la sostanziale impunità dei colpevoli. Prima di Vjosa Osmani un’altra donna, Atifete Jahjaga, è stata Presidente del Kosovo (dal 2011 al 2016). Durante la sua presidenza, nel 2014, è stata approvata una legge che riconosce alle donne che hanno subito stupri tra il 1998 e il 1999 lo status di “vittima di abusi sessuali” e, successivamente al riconoscimento, assegna un sussidio mensile.

 Vjosa Osmani. la nuova classe politica in Kosovo è giovane e parla 5 lingue

Se da un lato c’è la voglia di rimarginare le ferite ancora aperte di un passato troppo recente dall’altro c’è la necessità di superare la percezione del dominio maschile nella vita politica. Vjosa Osmani, sposata e mamma di due gemelle, ha tutti i requisiti per riuscire nel duplice intento: una formazione giuridica, un dottorato all’Università di Pittsburgh, una carriera accademica come docente di diritto internazionale e un notevole percorso politico.  Le servirà inoltre tutta la sua determinazione e competenza per traghettare il Kosovo verso l’Unione Europea e per attuare le riforme necessarie a tenere il passo con quella Europa che, come ha scritto via twitter l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell “continua a supportare il Kosovo nel suo percorso di integrazione nell’Unione Europea

Le difficoltà del più giovane paese d’Europa

Il Kosovo oggi è un Paese giovane, non solo come età anagrafica della sua popolazione (più del 50% degli abitanti è sotto i 25 anni), ma anche come Stato sovrano, la sua dichiarazione di indipendenza è del febbraio 2008 e ancora non viene riconosciutocome tale dalla Serbia, ma anche da Spagna, Grecia, Romania, Cipro, Slovacchia e Russia e da paesi extraeuropei come Cina, Iran, Israele e altri. Una situazione delicata dunque in politica estera ma anche all’interno del Paese dove la Presidente Osmani dovrà fare i conti con la disuguaglianza sociale, le numerose minoranze e soprattutto con la corruzione che ha diminuito drasticamente la fiducia della popolazione nella classe politica.

Dal cuore dei Balcani arriva la voce di una donna e un battito di speranza per il futuro.

di Nicoletta Iommi