Nasce la prima parrocchia arcobaleno: benvenuti LGTB…

Il 17 di maggio del 1990 la Organizzazione Mondiale della Salute ha ufficialmente ritirato la omosessualità dalla classificazione delle infermità mentali. Dopo più di 20 anni di lotte, finalmente nel 2018 si ottenne un ulteriore passo avanti contro la discriminazione sessista ottenendo che anche la transessualità venisse cancellata da quella orribile lista di malattie. Tuttavia la lotta contro la LGBTIQ+fobia non si ferma neanche di fronte questi indiscutibili successi perchè bisogna far si che l’intera società, il vissuto quotidiano, il lavoro e la famiglia possano accogliere la diversità con rispetto e libertà senza incorrere in giudizi di disuguaglianza di genere, di sesso e soprattutto senza delitti di odio…

Bisogna ottenere una società dove le persone non siano additate, derise, discriminate o maltrattate per la loro natura, per la loro identità e dignità, che siano libere di esprimere la loro sessualità e diversità di genere non temendo giudizi gratuiti e a volte inappropriati.

Ebbene conoscere sempre quello di cui si parla ci aiuta a entrare in empatia con la realtà e in questo caso, identità a volte sconosciute, con l’acronimo LGBTIQ+ si indicano solitamente persone che non sono eterosessuali, che non sono attratte unicamente da individui dell’altro sesso e le persone non cisgender, che non si identificano con il proprio sesso biologico.

LGBTIQ+ include quindi Lesbiche, Gay, Transgender e Bisessuali. Il primo utilizzo di tale acronimo apparve negli Stati Uniti negli anni Ottanta ma in meno di 10 anni ebbe una tal rapida diffusione da entrar a far parte del linguaggio comune con lo scopo di etichettare le lotte degli attivisti volte alla conquista di diritti e rivendicazioni sociali legate all’orientamento sessuale dell’individuo.

La sigla LGBT venne da subito accompagnata dalla bandiera arcobaleno e ultimamente, all’originale acronimo si sono aggiunte altre 2 lettere LGTBIQ dove I sta per intersessuali e Q sta per Queer (eccentrico??) ed I per Intersessuale, cioè una persona con caratteristiche fisiche diverse da quelle tradizionalmente associate a maschi e femmine. La scienza, in questa fattispecie, riconosce infatti circa 40 variazioni diverse che rientrano nell’intersessualità, seppur non tutte dichiarabili congenite.

La cronaca anche dei giorni nostri purtroppo continua a raccontare di episodi drammatici e a volte violenti che vedono come vittime gli LGBTIQ+ ma proprio per questo motivo vorrei raccontare un episodio in controtendenza che ha visto protagonista un sacerdote gay che da anni lotta per non nascondere la propria omosessualità ma che al contrario vuole poterla manifestare senza vergogna per poi metterla al servizio della Chiesa affinchè tutti gli LGBTIQ+ possano trovare conforto, accoglienza, amore e pace in un luogo sacro che finora li ha allontanati e giudicati. La Misericordia del Signore deve essere nota a tutti e tutti devono poterla sperimentare afferma padre Giuliano Costalunga che finalmente inaugurerà la prima Parrocchia in Gran Canaria dedicata a “Nostra Signora di Fatima dell’arcobaleno” in Maspalomas.

La chiesa Cattolica Progressiva Internazione e la Diocesi di Nostra Signora degli Angeli di Galizia si sono fatti promotori dell’iniziativa per avviare questa nuova realtà parrochiale. Questa nuova parrocchia fonderà le basi su 3 “attenzioni” uniche per evangelizzare e professare la fede cristiana.

La pastorale ai turisti (ottenendo i permessi necessari per celebrare ad es. anche sulla spiaggia)

La pastorale degli operatori di Hosteleria (per chi lavora in hotel e ristoranti)

La pastorale Arcobaleno (per tutti gli appartenenti a LGBTIQ+). E sará proprio questa connotazione arcobaleno a caratterizzare la pastorale della Parrocchia perché – lo sappiamo bene – la vita non è mai bianco o nero, ma un arcobaleno di colori.

di Tommasina Guadagnuolo

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