Il colore degli dei

Colore nullo e contemporaneamente colore assoluto. Sono gli estremi per definire il bianco.

Sin dall’antichità, il colore bianco è sempre stato simbolo di valori emozionali quali, purezza, nitidezza e perfezione. Un rifiuto per ciò che è oscuro e incomprensibile. Spesso considerato, un non colore, il bianco è in realtà l’opposto: è infatti la somma di tutte le radiazioni visibili emesse dalla luce solare e contiene tutti e sette i colori dell’iride.

Newton usando un prisma, scopri che un fascio di luce bianca si divideva nei colori dell’arcobaleno, passando attraverso di esso. Invece se un dischetto di cartoncino, diviso a spicchi colorati lo facciamo ruotare velocemente, assume un colore unico, il bianco.

Diceva Kandinsky: “Il bianco, che molti considerano un non colore, è come il simbolo di un mondo nel quale sono spariti i colori in quanto proprietà delle sostanze materiali… Il bianco opera sulla nostra anima come il silenzio assoluto … trabocca di possibilità vive… è un niente pieno di gioia giovanile…”.

I pittori che sanno usare meglio il bianco, sono fra gli artisti più apprezzati. Bianco come la perla, bianco come preziosi coralli, bianco come i diamanti…non esiste un bianco assoluto, nessun colore più del bianco viene definito in relazione ad un altro bianco. Il bianco si trova spesso in poesia e letteratura, può descrivere la bellezza di un volto, per esempio, il Petrarca scrisse “Pallida no, ma più che neve bianca” e l’Ariosto “…scioglie lo spino immaculato e bianco”.

Bianco come il latte, bianco come un giglio, bianco come… e via dicendo. Il simbolismo del bianco, veniva usato nell’antica Roma da chi concorreva per cariche pubbliche, essi indossavano candide vesti bianche, da qui l’origine della parola candidato. Di bianco si vestono le spose, per dimostrare purezza. Bianco è il simbolo della cristianità, San Pietro con il suo magnifico colonnato, bianco è l’abito del Papa. La dimora del presidente americano, la White House è rigorosamente bianca, così come la Duma, il parlamento russo. Da noi, il simbolo della Patria per eccellenza, il Vittoriano, chiamato anche Altare della Patria è di un bianco sorprendente. Voluto dal parlamento italiano, interpretando un sentimento popolare di riconoscimento verso Vittorio Emanuele II, artefice dell’unità d’Italia, nelle intense giornate di luce risplende di un candore stupefacente.

Spostandoci ad oriente, in India, nella città di Agra, troviamo un mausoleo, il Taj Mahal. Voluto per ricordare una intensa storia d’amore, è rivestito di un marmo bianco che assume sfumature diverse, con il cambiare delle stagioni e con il trascorrere del giorno, rendendolo unico, tanto da essere considerato patrimonio dell’umanità. Il bianco non è solo un colore legato ad una simbologia, ma è anche legato a necessità.

Nella zona mediterranea, dove il sole picchia, specialmente in estate, le abitazioni sono colorate di bianco. Questo colore riflette bene i raggi del sole, così le case all’interno rimangono relativamente fresche. Caratteristici sono i trulli di Alberobello, curiose abitazioni bianche, con il tetto conico. E che dire dei bianchi paesini arroccati sulle pareti rocciose e a strapiombo, delle tante isole del Mare Nostrum. Sono un vero spettacolo. Il bianco, si usa, anche nei modi di dire. Si usa dire “libro bianco” un dossier di denuncia. Si usa dire, “alzare bandiera bianca” quando c’è una resa. Oppure, “assaltare all’arma bianca”, quando a baionetta innestata ci si butta sul nemico. Chissà in quanti altri modi di dire si usa il simbolismo di questo colore, forse non è un caso che fin dai tempi antichi era definito il colore degli dei.

di Tommasina Guadagnuolo

 

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