A PROPOSITO DI ELEZIONI

Tra il 15 settembre e il 15 ottobre prossimi, ci ricorda l’eretico, andranno al voto in Italia i cittadini di 1343 Comuni, con eventuali aggiunte di comuni con amministrazioni sciolte “ex lege” per motivi vari, come dimissioni o decessi dei sindaci, dimissioni della maggioranza dei consiglieri, presenza di criminalità organizzata…

A proposito, i numeri dell’ultima motivazione sono impressionanti: dal 1991 ad oggi, sono stati sciolte 124 amministrazioni in Calabria, 112 in Campania, 86 in Sicilia, 21 nelle Puglie, contro 13 complessivamente per tutte le altre regioni.

Questi dati evidenziano, dice l’eretico, la gravità del peso della criminalità organizzata in almeno tre regioni, ma non la sua infiltrazione organizzata anche in tutte le altre, e a tutti i livelli, ex parlamentari, sindaci, assessori, imprenditori, alti gradi nelle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche, membri delle forze dell’ordine.

Siamo di fronte, aggiunge l’eretico, ad un vero e proprio intreccio tra politica, imprenditoria e massoneria come si può capire dagli imputati del processo misterioso contro la ndrangheta che il magistrato Nicola Gratteri sta portando faticosamente avanti a Lamezia terme, senza una giusta informazione al pubblico.

 E le prossime giornate elettorali sono un momento in cui questo intreccio tenterà di inserirsi, come del resto tenterà di impadronirsi dei fondi per il rilancio dell’Europa disposti in sede UE.

Ne segue, osserva l’eretico, un primo criterio per l’orientamento del voto, quello di escludere nettamente (è più facile farlo, a livello locale) liste che presentino candidati ambigui.

Un secondo criterio è quello dell’onestà. Si può essere disonesti anche se antimafia, se si propongono scelte che privilegiano le richieste di una parte dei cittadini e non l’interesse dell’intera collettività, come un nuovo stadio (con annesso piano di abitazioni di alto livello) rispetto ad un intervento di totale miglioramento del servizio di nettezza urbana. O se si trascura di controllare la correttezza delle scelte delle strutture amministrative incaricate di gestire gli appalti o di effettuare gli acquisti.

Sto facendo riferimento, dice l’eretico, ad opere che figurerebbero nei programmi di tutte le liste, e la differenza è sul come verrebbero gestite. E sembra giusto avere preferenze su chi propone un controllo o una richiesta di parere alla collettività sulle scelte da privilegiare, come solo in minima parte oggi avviene.

Ma poi, sorride a dirlo l’eretico, che non è né vuole essere neutrale, ci sono le scelte di contenuti, non appartenenti a nessuna lista politica o civica. Già, le scelte che piacerebbero a Francesco, come ci ha esortato a fare, anzi, ad essere, nella “Fratres Omnes”.

Sono le scelte di chi decide il risanamento delle strade dei sobborghi sub-popolari piuttosto che l’eliminazione dei sampietrini dal centro storico, di chi decide il risanamento e non la privatizzazione delle farmacie pubbliche, dei Sindaci che per fraternità cristiana o come donne ed uomini di buona volontà, decidono di avere nel proprio Comune alloggi per il 2 per mille della popolazione destinati agli indigenti, agli invisibili, chiunque essi siano, cittadini senza dimora, senza diritti, senza documenti e senza tessera sanitaria, migranti o no, come era contenuto in una proposta dello scorso decennio, mai divenuta disposizione ma ridotta a semplice raccomandazione, alle autorità comunali.

Sono scelte che non significano essere di destra o di sinistra, sottolinea l’eretico, che conosce un sindaco (non di sinistra!) che si è battuto fino all’ultimo per contrastare la chiusura del Centro Accoglienza del suo paese, e, quando essa è stata dolorosamente attuata, ha ospitato in casa sua una famiglia degli sfrattati. Ecco, se fossi cittadino del suo paese, voterei per lui.

A proposito di elezioni, ricorda l’eretico, il prossimo 4 agosto inizia il “semestre bianco” dell’art. 88 della Costituzione, e quindi questo Parlamento eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica e presumibilmente arriverà fino al suo termine naturale dei sette anni.

È un parlamento ormai lontano dall’orientamento degli italiani, con la probabilità, secondo sondaggi, di essere sostituito da una maggioranza di centro destra di pochi liberisti puri come collante tra populisti e dirigisti neo-totalitari. Niente di coeso, quindi, quando sarebbe necessaria una capacità concorde per rispondere ai requisiti che l’Unione Europea vuole che siano rispettati per erogare i finanziamenti del piano di rinascita.

E questo parlamento, si chiede l’eretico, che è stato capace di arrivare al governo onnicomprensivo Draghi, chi potrà eleggere a Presidente della Repubblica?

Non sarà facile, dopo Sergio Mattarella, trovare un degno successore (se si vorrà avere un voto corrispondente alla composizione di governo).

Non sa dire chi, riflette l’eretico. Ma si augura che sia donna, autorevole e fuori delle logiche partitiche, in prima linea contro la criminalità organizzata, di specchiata onestà e che abbia almeno letto la “Fratres Omnes”.

Sì, sarebbe un buon inizio.

di L’ Eretico