I bambini sono tutti uguali

In Europa i bambini bianchi, biondi e cristiani vengono accolti, gli altri respinti alle frontiere. Il rapporto della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) cioè l’organismo che raggruppa i vescovi italiani, sottolinea che l’Unione Europea “ha accolto 4,4 milioni di profughi ucraini, ma ha fatto di tutto per tenere fuori dai propri confini poche decine di migliaia di persone, provenienti da altre rotte e altri Paesi. Per avere diritti bisogna essere biondi, cristiani o venire dal continente europeo?”

Migrantes non ha peli sulla lingua, come Papa Francesco, dice le cose senza nascondere nulla, chiamandole per nome, con molta chiarezza in modo che tutti capiscano. L’organismo pastorale dei vescovi, denuncia il doppio binario riservato ai profughi, in particolare ai bambini. Ci sono gli esclusi, gli emarginati, i poveri più poveri, abbandonati al loro destino. Per Migrantes, i profughi sono tutti uguali, i bambini sono tutti uguali. Il bambino Gesù, che nasce ogni anno, in questi giorni, non ha cittadinanza, è un cittadino del mondo, come tale deve essere accolto. Ma ogni giorno si ripete la storia: Gesù viene scacciato. Non accolto. Poi messo in croce.

Una persona ogni 77 nel mondo è rifugiato. È questa la proporzione senza precedenti, sottolinea il Report 2022 sul Diritto d’asilo della Fondazione Migrantes, presentato il 13 dicembre.

Il Report evidenzia come il numero dei rifugiati nel mondo abbài raggiunto la cifra record di 103 milioni. Nel 2022, si legge nel Report, l’Europa ha dimostrato di poter accogliere 4,4 milioni di profughi ucraini che hanno ottenuto la protezione temporanea, senza perdere nulla in termini di sicurezza e benessere.

Nel corso dello stesso anno, però, si legge, l’Unione Europea “ha fatto di tutto per tenere fuori dai propri confini poche decine di migliaia di persone bisognose di protezione, provenienti da altre rotte e altri Paesi”.

Ci troviamo di fronte ad un “pericoloso doppio standard” in materia di accoglienza e asilo. Gli Stati europei si sono dimostrati solidali con gli ucraini, discriminanti e in violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali con gli altri rifugiati.

Coloro che vengono dal mare girono in tondo in mezzo al mare senza un porto dove attraccare. Coloro che vengono dalle rotte balcaniche vengono respinti, muoiono di freddo ai confini, non ultimo il giovano Alì, morto di freddo a venti anni a Bolzano.

“Per qualcuno le frontiere sono aperte, mentre per altri non lo sono nemmeno i porti  dopo un naufragio. Scrive Migrantes, A essere a rischio è lo stesso diritto d’asilo e persino lo stato di salute delle nostre democrazie. In questo quadro di pesanti trattamenti discriminanti sia internazionali che nazionali si aprono interrogativi scomodi: i bambini sono davvero tutti uguali? Scrivono le curatrici del Report, Maria Cristina Molfetta e Chiara Marchetti. Godono tutti degli stessi diritti? Le persone in fuga da conflitti e guerre che hanno già perso la casa e magari persone care non sono tutte uguali e non hanno tutte gli stessi diritti? Provocatoriamente ci viene da chiederci se invece per avere accesso a questi diritti bisogna essere biondi o cristiani o venire dal continente europeo?”

Discriminazioni vergognose, consumate sulla pelle dei bambini, delle donne, dei richiedenti asilo che fuggono da fame, guerra e violenze. Discriminazioni europee indegne di una Unione che alla base delle sue fondamenta a la Democrazia. Discriminazioni senza alibi, dettate solo da opportunità e convenienze, ma da annoverare come discriminanti “razziali” essendo rivolte ai profughi d’oltremare.

“…l’anno che sta per concludersi sarà ricordato come quello in cui sono definitivamente esplose tutte le contraddizioni e i nodi irrisolti che hanno caratterizzato lo sviluppo del nostro sistema di accoglienza. Ne emergono, in sintesi, una precisa tensione politica e una lampante inerzia organizzativa. L’esito è una costante e crescente precarizzazione del diritto all’accoglienza e con essa dello stesso diritto d’asilo”.

Diritto d’asilo che dovrebbe essere garantito alla umanità intera quando fugge dalle guerre e dalle violenze. Ma non è così. In Europa il diritto d’asilo è per pochi, biondi, bianchi e cristiani. Ma per noi, figli della stessa Madre Terra, che ci fa sentire “fratelli tutti” insieme a Papa Francesco, il diritto d’asilo è per tutti, e i bambini sono tutti uguali, assomigliano tutti al Bambino che nasce, ogni anno il 25 dicembre.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini