Guerre dimenticate

Joseph Ratzinger sta morendo.

È stato un gigante. Venne eletto dopo quella straordinaria omelia al funerale di Giovanni Paolo II, ed a ragione. In quell’omelia ardono ancora vive ed inespresse le linee guida per la nascita di una Controcultura Cristiana di opposizione alla cultura dominante, come vedeva e auspicava Pasolini.

Dittatura del relativismo, tutto ridotto all’ego e alle sue voglie. Parole profetiche, il cui valore, a me pare, potrebbe forse essere più valorizzato.

Anche Papa Francesco è un grande Papa. Forse non un gigante, ma un grande. Anche lui ha avuto parole profetiche all’inizio del suo pontificato, nel 2013. Siamo in Guerra, in una Terza Guerra Mondiale “A Pezzetti” che miete milioni di vittime nel mondo.

Il senso di queste parole ci è come esploso in tutta la sua profetica chiarezza solo mesi fa, quando Vladimir Putin ha ordinato l’invasione della Martoriata Ucraina.

Anche Francesca Mannocchi, brillante inviata in Ucraina per il Tg La7, firma autorevole di moltissimi tra i migliori giornali internazionali, insiste sempre molto su questo punto quando interviene sui media.

Il mondo è in guerra, le guerre che già c’erano non accennano a finire, e continuano ad accendersi fuochi sempre più atroci.

In Congo si sono riaccesi conflitti vecchi di decenni, e l’arma utilizzata dalle varie guerriglie locali è quella del cannibalismo, antichissimo sistema psicologico per atterrire gli eserciti nemici, mentre, più in generale, l’Africa è scossa da guerre che attraversano una rilevante fetta del suo grande territorio: Nigeria, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Congo, Mali. L’elenco è noioso e inutile in questi casi, anche se vale la pena ricordare lo Yemen, la Libia, l’Afghanistan, la questione Palestinese, la Siria, e la situazione sempre più tesa che vede coinvolte Cina e Taiwan.

Che sta succedendo? Cosa anima questo abisso che ci divora? 

Non è questo il contesto per rispondere a questa domanda di capitale importanza.

Intanto una cosa preme dirla: salta agli occhi semplicemente guardando la cartina: la polarizzazione che spacca in vari tronconi conflittuali le civiltà, sta sempre più prendendo forma anche geopolitica, come appare lampante nel caso dell’Occidente dei “diritti” (ipocrita) da una parte e l’altrettanto ipocrita Russia “cristiana” di Kirill e Putin. In realtà è lampante che né ai potenti Occidentali frega nulla dei diritti né a Putin e a Kirill di Cristo: l’unica cosa che interessa a Putin come all’Occidente è il Potere, punto. (Anche se Putin si è macchiato di crimini atroci, e questa non vuole essere una banalizzazione che paragoni acriticamente il presidente russo all’Occidente come se la guerra in Ucraina non ci fosse).

Sembra di poter azzardare dunque l’ipotesi che le radici, almeno alcune tra esse, dei conflitti militari risiedano in scissioni culturali, filosofiche, psicologiche, spirituali.

Satana lotta con Dio, e il loro campo di battaglia è prima di tutto il Cuore dell’Uomo.

Diceva un grande russo.

A proposito di profeti.

 

Giacomo Fagiolini

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