Fratello Moses

Fratello Moses Simukonde Sens è stato ucciso in Burkina Faso da un proiettile vacante. Religioso dei Missionari d’Africa, impegnato sul fronte umanitario, sempre disponibile ad aiutare la sua gente. Una vita vissuta nell’impegno caritatevole della solidarietà. Fratello Moses aveva 35 anni. È morto la sera del 29 marzo vicino ad un posto di blocco militare.

Il responsabile della Casa Generalizia dei Missionari d’Africa, padre Bianchi, dice che è stato un tragico incidente. Fratello Moses era originario del Gambia. È stato colpito da un proiettile vacante mentre attraversava il posto di blocco. I militari hanno esploso alcune raffiche in direzione di persone che, secondo loro, erano una minaccia per la loro sicurezza. Una fatalità, dicono, un colpo non indirizzato a lui, lo ha colpito a morte. La polizia si è scusata, ma il tragico incidente resta, e la morte di un missionario apre inquietanti interrogativi sulla sicurezza delle missioni.

Nel Burkina Faso, da anni c’è una instabilità politica, tutti i giorni ci sono violenze, attentati e sparatorie. Almeno 10mila morti negli ultimi decenni. Due milioni di sfollati. C’è lo stato di emergenza in quasi tutto il territorio nazionale.

Fratello Moses, missionario d’Africa, morto, dicono accidentalmente, a soli 35 anni, vicino a Ouagadogou capitale del Burkina Faso, mentre passavo un posto di blocco militare.

Emanuele Caldarelli

 

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