È ora un nuovo modello socio-economico

“Non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema”. Inizia così la lettera che Paolo Pileri, ordinario di pianificazione territoriale ambientale del Politecnico di Milano, ha inviato al quotidiano della CEI “Avvenire”. Un invito a riflettere su quale normalità avevamo e quale vorremmo. Sicuramente nei momenti di crisi qualsiasi normalità è meglio del panico o della incertezza, ma è proprio così? Scrive Pileri: i discorsi istituzionali ci annunciano privazioni sempre meno sopportabili in cambio di un fuori dal tunnel dove ci riabbracceremo, ci stringeremo la mano e torneremo in piazza.

Mi chiedo: è questo davvero quel che speriamo per il domani? Tornare da dove siamo partiti? Ai virus contabili che avevamo? Io non voglio tornare da dove ero partito. Certo elaborare il lutto di un passato politico ed economico che ci ha consegnato a una normalità che normalità non era affatto. Lo capiamo? C’è ne convinciamo? Ora, dice Pileri, abbiamo bisogno di riflettere sul fatto che la normalità era il problema, altrimenti al prossimo giro di virus saremo ancora più deboli.

Tutto quello che la “normalità” respingeva, dagli accordi sul clima, agli investimenti in sanità pubblica, allo stop al consumo di suolo e al traffico, alla tutela della biodiversità, agli investimenti in ricerca, cultura e manutenzione del Paese, a incentivare la buona agricoltura e non l’altra, al dare dignità al lavoro sconfiggendo mentalità che “fare il lavoro nero è necessario” all’economia circolare e fondamentale al posto della tradizionale, al perseguire corruzione e furbizia senza se e senza ma, è così via, deve essere ora messo in cima all’agenda pubblica di una normalità che va costruita proprio ora, nelle macerie in cui siamo.

Altro che balconi, tarallucci e vino. Pensate che mentre siamo qui, convintamente a casa a fare la nostra parte, ancora ci dicono che è normale che la Borsa rimanga aperta e i parchi chiusi. Io, dice Pileri, non voglio risvegliarmi con quella normalità.

di Claudio Caldarelli

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