Il Papa, il Gemelli e qualche spunto di riflessione

Papa Francesco trascorre i suoi giorni di convalescenza al Policlinico Gemelli dopo l’operazione all’addome.

Il suo pontificato cosa ci ha detto? E soprattutto, ha ancora qualcosa da dire?

Queste le domande che questo scritto vorrebbe con umiltà tentare di sollevare, senza avere la presunzione di poter rispondere.

Accenno solo qualche spunto per una riflessione:

Papa Francesco ha avuto l’indubbio merito di consolidare o di avviare processi trasformativi rilevanti nella vita della chiesa.

Ha avuto il merito di aver focalizzato il clericalismo come una perversione, come una corruzione del corpo ecclesiale, affermando con decisione la necessità di camminare verso una chiesa post-clericale, sulle orme del Concilio Vaticano II.

Ha avuto l’indubbio merito di focalizzare il problema delle guerre del mondo, delle carestie, delle migrazioni, come un processo epocale di cui prendersi cura a livello internazionale per non esserne travolti.

Ha avuto la lungimiranza di denunciare l’insufficienza dell’impegno globale contro il cambiamento climatico e tutte le sue conseguenze.

Questi sono solo alcuni punti su ciò che il presente pontificato ci ha dato.

Se si volesse invece guardare ai suoi limiti, si potrebbe dire che l’attuazione di riforme concrete calate nella vita reale e quotidiana della chiesa stentano ancora ad essere visibili e ad avere un impatto rilevante.

Tutto è rimasto, sostanzialmente, uguale a prima a livello di territorio, di vita ecclesiale, di prassi concreta.

Papa Francesco è stata anche una grande operazione di maquillage, è stato il papa del maquillage che pure lui tanto denuncia?

Papa Francesco, che all’inizio del suo ministero petrino denunciava il rischio di smarrire Cristo come guida della Chiesa, ha guidato la barca di Pietro come una Ong senza Cristo?

Piena di buone opere, buone ed ottime iniziative, ma svuotata della forza penetrante e scandaloso dell’Annuncio del Verbo? Domande mi rendo conto eccessive, sommarie, superficiali, che meriterebbero un grande studio per tentare di abbozzare una risposta qui impossibile da fornire.

Riuscirà l’86eienne pontefice argentino a dare ancora qualcosa al mondo e alla chiesa, oppure, quello che Francesco poteva dare, l’ha già dato?

Giacomo Fagiolini