Festa della Donna: Siamo davvero avanti?

La giornata internazionale della donna (comunemente definita “festa della donna”) ricorre l’8 marzo per ricordare sia le conquiste sociali,politiche ed economiche del mondo femminile, che le discriminazioni e le violenze cui spesso sono oggetto le donne nel mondo.
Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli U.S.A. nel 1909,in alcuni paesi europei a partire dal1911 e in Italia nel 1922.

Nel nostro paese nonostante il progresso che ha reso quantomeno effettiva l’integrazione della donna nel tessuto sociale, economico e politico(si pensi alla conquista del diritto di voto nel 1946,il diritto all’aborto,la legge sul divorzio nel ’74,per concludere con la legge anti stalking degli anni 2000), la situazione è cambiata solo sul piano formale, ma non su quello sostanziale.
In Italia lo squilibrio sussiste ancora oggi, poiché le donne percepiscono una paga del 30 per cento inferiore a quella degli uomini. Nei luoghi di lavoro le donne vengono sottoposte a indebite pressioni, semmai non soddisfatte esse rischiano perfino il licenziamento in aziende private. In altri casi vengono richiesti favori sessuali in cambio di una rapida carriera nel mondo del cinema e dello spettacolo. Un’ulteriore discriminazione è data dal fatto che, se una donna è in gravidanza, durante il suo impiego, non godrebbe di tutte le tutele previste dalla legge.

Il fatto più vergognoso è dato dalle violenze a cui sono sottoposte ogni giorno le donne, come tristemente ci ricordano le cronache. Violenze fisiche,ma anche verbali, si pensi a donne che vengono minacciate, stuprate, oppure sfigurate con l’acido da partner che non accettano la fine di una relazione.
La violenza si consuma nelle mura domestiche sotto gli occhi innocenti dei figli piccoli. La donna non denuncia perché teme ritorsioni, oppure non ha una sua indipendenza economica, tale da potersi distaccare dal marito.
La violenza, talvolta, si esplica nelle parole e nei gesti. Non solo frasi e immagini sessiste, ma  pesanti insulti nei confronti di deputate e ministri.
Ricordando Beppe Grillo, che ha sostenuto che i ministri Boschi e Madia occupavano determinate  posizioni in quanto molto brave nel “sesso orale”. Lucio Barani e Vincenzo d’Anna (deputati verdiniani) sono stati sospesi dieci giorni dal senato, perché colpevoli di insulti deplorevoli nei confronti della senatrice grillina Barbara Lezzi. Quindi lo stesso parlamento che ha approvato la legge sullo stalking si rende vittima inconsapevole di tali ingiurie.

Come traspare, il problema non è risolvibile soltanto con la legge,perché i deputati che approvano i regolamenti nel terzo millennio appaiono ancora arretrati,incivili ed ignoranti.  È necessaria  una vera e propria rivoluzione culturale che parta dal basso della società, coinvolgendo le agenzie educative   come la famiglia, la scuola e  i mass-media. Soltanto in questo modo si potranno rendere consapevoli le giovani generazioni, che la violenza sulle donne non è conforme a nessun canone civile, ma se perpetrata relegherebbe la donna al rango di un essere inferiore.
Invece , non ci rendiamo conto che la necessità delle donne è avvertita nelle governance e nella diplomazia come unico argine contro la guerra.

di Lucio Altina

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