Analfabeti sonori

Gli analfabeti sonori non sentono i suoni. Non sentono la musica nei rumori di sottofondo del traffico quotidiano. Hanno le orecchie tese, per sentire tutto ciò che non serve, ma rifiutano di ascoltare ciò rende piacevole la vita. Ascoltare vuol dire imparare. Ascoltare vuol dire sintonizzarsi con l’armonia del creato. Ma signora anche molto di più.

Le nuove tecnologie hanno creato una rivoluzione anche nella musica. Come evitare che soffochino la creatività dei compositori e riducano gli ascoltatori all’analfabetismo? Difficile domanda. Difficile risposta. Ma possiamo riflettere sulla capacità di ascoltare, senza essere condizionati dallo stresso della quotidianità, dalla velocità dei mezzi di comunicazione e dalla velocità degli strumenti di condizionamento che ci si presentano davanti.

Imparare ad ascoltare i linguaggi, interpretare i nuovi suoni, ascoltare non più i rumori, ma ciò che i rumori contengono. Imparare ad essere buoni ascoltatori della quotidianità depurata dalla pubblicità e da ogni condizionamento. Scoprendo un ampio ventaglio di fusioni stilistiche, facendoci contaminare dalle novità, facendoci interpreti di un nuovo modo di ascoltare ciò che la natura ci propone. Ciò presuppone una grande ricerca interiore dentro ognuno di noi, ma anche il rischio di incorrere in qualcosa di spiacevole, se non siamo pronti a setacciare i miliardi di suoni che ci giungono.

Il tempo di ascoltare è tempo di vita. Per non essere analfabeti sonori, è necessario dedicare tempo, il tempo della vita, al tempo dell’ascolto. Non sempre ci si riesce. Sempre più spesso si dice: non ho tempo. Ma non è vero. Abbiamo tempo a sufficienza per ascoltare il tempo della vita e non rimanere analfabeti chiusi dentro un mondo di rumori insignificanti.

È ancora possibile una forma di resistenza all’analfabetismo sonoro? Una domanda difficile, alla quale è facile rispondere. Si, è ancora possibile una forma di resistenza contro l’analfabetismo sonoro, dipende da ognuno di noi. Dipende da quanto crediamo che l’umanità che ascolta è migliore di una umanità analfabeta.

Emanuele Caldarelli