L’etica del vivere sano
La decrescita felice, anzi la decrescita ci rende felici. Dipende da noi. Da come siamo in grado di scegliere il riciclo, l’uso intelligente delle risorse, eliminando gli sprechi e soprattutto uscire dalla economia del consumismo che uccide il pianeta. Allo Spazio Diamante di Roma il monologo più intelligente, ironico e irriverente degli ultimi anni: Mi abbatto e sono felice. In scena infaticabile, instancabile, adrenalinico Daniele Ronco, con la sua bicicletta in pedalata continua. Produce energia elettrica con la dinamo di antica memoria, unica luce sul palco. Pedala e pedala, mentre parla di economia della avidità, della ricchezza superflua in omaggio al nonno Michele e al suo stile di vita basata sul vivere senza sprechi, senza oggetti inutili, la vera etica del vivere sano. Daniele Rocco protagonista in pedalata continua, ideatore dissacrante di uno spettacolo al cardiopalma, il suo, ma che toglie il fiato agli spettatori, presi dal suo ansimare e dal suo sforzo fisico. L’armonia del pianeta nasce dalla felicità di scegliere come vivere, togliendo il superfluo, usando prodotti genuini fuori da ogni tecnologia. Daniele Ronco ci mostra un mondo alternativo, alla portata di ognuno, dove l’armonia e la gioia di vivere sono emozioni che appartengono alla umanità intera. Anche l’umanità intera sceglie di non scegliere la felicità per farsi sommergere dal pattume di consumi compulsivi che distruggono l’armonia interiore. Una condanna senza sconti ad un mondo che per essere infelice uccide se stesso, i mari, gli oceani, il pianta, insomma ogni forma del vivere sano. Un messaggio inviato pedalando, senza soste, sul un palco spoglio senza scenografia, illuminato da una vecchia dinamo, che gira e gira e gira, ininterrottamente, spinta dalla forza umana. La semplicità, ci ricorda Daniele Ronco, è la miglior vita, ma nel mondo occidentale la semplicità viene considerata un fallimento, facendocela scambiare con il consumismo sfrenato che produce per buttare. Il teatro di narrazione ecosostenibile ci invita a riflettere su noi stessi, chiamandoci ad essere protagonisti di un cambiamento epocale, ristabilendo l’etica del consumo solidale, una vera via di uscita per la salvezza della umanità e del pianeta. Siamo la specie più invasiva della Terra, accecata da un materialismo dilagante. L’ipocrisia, la superficialità, la stupidità, hanno cancellato il senso della vita, ci dice Daniele Ronco, pedalando, pedalando. Sempre pedalando ci fa sentire insignificanti, noi e i nostri oggetti di culto, inutili e dannosi. Ma facciamo finta di non saperlo, ottenebrati dalla pubblicità, dalla televisione, che non ci educa all’etica solidale, anzi si sostituisce ad essa. L’unica ancora di salvezza è l’amore. Quello che ti fa stringere le mani e guardarti negli occhi di chi ti siede vicino, come a dire, buttiamo l’inutile e viviamo con semplicità l’amore che proviamo. L’amore non costa, non è compreso nel Pil (prodotto interno lordo) non inquina, ed è scomodo perché chi ama non si ammala. L’amore non è tassabile ma ti fa sognare gratis, non produce spreco anzi dell’amore prendi tutto anche l’assenza quando è lontano. “Mi abbatto e sono felice” si autoalimenta con l’amore che palpita nel cuore di Daniele Ronco, non gli fa sentire la stanchezza, e lo fa pedalare, pedalando felice in bicicletta. Così alla fine, esausti, ci carezziamo dita, vedendo la felicità esausta di Daniele che ci ha contagiato, risvegliando in noi la voglia di pedalare per rincorrere l’amore, puro, vero, senza consumi e senza spreco alcuno.
Claudio Caldarelli