Cine-pillole dei giorni sacri a San Remo e Valentino
Mario Verdone: Il critico viaggiatore. Luca Verdone ricostruisce e restituisce alla figura del padre tutta l’importanza, spesso misconosciuta, della sua vicenda di intellettuale, studioso, storico, teorico, docente, critico cinematografico che ha attraversato le traiettorie di situazioni, registi, attori, scrittori, poeti, accademici di livello mondiale. Non solo autore di cruciali saggi, ma anche di documentari, racconti e raccolte poetiche. Il materiale d’archivio presentato è spesso inedito, sorprendente, di grande qualità e nitore fotografico. Altrettanto le testimonianze di chi lo ha conosciuto, stimato e avuto in amicizia. Carlo, Luca e Silvia Verdone riuniti insieme ricordano i tanti momenti non solo familiari, ma di occasioni di formazione che il padre ha offerto loro in viaggi e incontri con artisti del suo tempo. Davvero un’importante pagina di cinema e insieme di storia del cinema. Avendo io da giovane seguito e appreso molto dalle lezioni del Professore, sento che un vuoto è stato finalmente riempito. E in modo del tutto all’altezza della figura e ruolo altro di Mario Verdone. Il film è stato presentato in anteprima e rimane in programmazione per alcuni giorni al Cinema Farnese, Campo de’ Fiori, Roma. Durata 75 minuti.
Una barca in giardino. Racconto di formazione del piccolo François, mentre il padre adottivo progetta una barca che potrebbe affondare nello stesso giardino in cui la costruisce. Ma non può affondare la tenacia nel crescere e conoscere di quel ragazzino che disegna e segna la sua rotta nell’oceano mondo a venire. Per il regista francese d’animazione Jean-François Laguionie è anche l’occasione di far rivere le gesta marinare di Joshua Slocum, il primo a compiere in solitaria il giro del mondo nel 1895, con la sua barca Spray. Durata 75 minuti.
We live in time – Tutto il tempo che abbiamo. La lunga storia d’amore tra la chef Almut e Tobias, rappresentante e testimonial tv di una linea di prodotti per colazione. Nonostante l’irruzione di un accadimento drammatico, la coppia cerca di mantenere intatto l’iniziale slancio gioioso del loro incontro e del loro stile di vita. Le intenzioni, come spesso accade, sembrano ottime, ma i risultati meno. Le situazioni sullo schermo appaiono sia forzate, che scontate, che già viste, senza mai una vera invenzione scenica e d’immagine. Durata 107 minuti.
Amiche alle Cicladi. Due amiche del cuore ai tempi di scuola si rincontrano e s’imbarcano per un sogno mai realizzato da ragazze. Due figure fisiche e caratteriali che più dissonanti non si potrebbe. Il tempo trascorso ha ancora di più accentuato il contrasto. In pieno stile commedia francese, disavventure, trambusti, deviazioni, giri fermi al Gioco dell’Oca, insperati e anche disperati incontri e scontri nei favolosi panorami greci delle Isole Cicladi. Durata 110 minuti.
Una viaggiatrice a Seul. Non sappiamo, né sapremo da dove venga veramente, cosa faceva prima nella vita, perché, come e quando come sia arrivata nella capitale coreana del sud. Un ragazzo la ospita e le consiglia di insegnare quella che dice essere la sua lingua, il francese. Stranamente, il paio di persone cui fa pronunciare solo qualche parola, suonano uno strumento, e la pagano anche per la breve lezione. Pure il ragazzo ha una pianola nella casa in cui la ospita. Film sospeso nella rarefazione delle piccole situazioni quotidiane e della stessa scena, ridotta al minimo, anche come valore cinematografico. Eppure è forse questa l’unica condizione per far apparire, salire in superficie qualcosa di preziosamente nascosto che può unire e far riconoscere le persone più sconosciute tra loro. Durata 90 minuti.
Riccardo Tavani