TOR BELLA MONACA TEATRO FESTIVAL

TOR BELLA MONACA TEATRO FESTIVAL

Gli spettacoli dall’8 al 13 luglio

Apre una nuova settimana del Tor Bella Monaca Teatro Festival, l’8 e il 9 luglio (ore 21) SISSI L’IMPERATRICE, spettacolo scritto e diretto da Roberto Cavosi, con Federica Luna Vincenti. Sissi l’ Imperatrice è il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, comunemente nota come Sissi. Il testo si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto

generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”. Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, sviluppa una sensibilità dolente e rabbiosa al tempo stesso ma tutt’altro che astratta, rivolta infatti anche verso le più delicate questioni sociali: dalle sofferenze delle minoranze etniche, ai soprusi subiti dal proletariato. Antimperialista e disgustata dalle atrocità delle guerre che divampano intorno a lei, Sissi si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, della sua acconciatura, alla scelta delle scarpe, una barriera contro il senso di morte che aleggia intorno a lei. Profeta dell’imminente crollo dell’Impero Asburgico, Sissi ci mostra quel mondo come paradigma del nostro mondo, di un presente in cui le piaghe della sopraffazione, del razzismo e della guerra sono più virulente che mai. Sissi l’Imperatrice è un testo dove alte si fanno le “grida” della sfortunata Sissi, imperatrice suo malgrado ma donna irripetibile, la cui sensibilità ferita parla a tutti noi, alle nostre ferite.

Giovedì 10 luglio (ore 21) appuntamento con MAMMUT | VITA E MORTE DI UN’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE, spettacolo di Rodolfo Ciulla ambientato in un futuro non molto lontano, dove la colonizzazione di Marte è diventata un’enorme speculazione edilizia, che racconta di Fred, frustrato agente immobiliare impegnato a rimettere ordine nella propria vita. In perenne stato di burn out, Fred vive e lavora incessantemente, rinchiuso in un appartamento di una grande città, insieme alle sue Intelligenze Artificiali (A.I.) dall’aspetto umanoide.

Tra i suoi oggetti più preziosi c’è Mammut, un dispositivo avanzato che simula il carattere e rielabora i ricordi del suo migliore amico, la cui morte è stata la causa di un tracollo emotivo. Insieme a lui convive Sonny, una sofisticata A.I., specializzata nell’assistenza agli esseri umani, che lo affianca sia nel lavoro che nella cura della salute, anche contro la sua volontà. Con loro vive Elettra, la domotica di casa, sempre pronta a eseguire tutti i desideri di Fred, senza battere ciglio. Oltre alle pressioni lavorative, la vita di Fred è disturbata dalle continue incursioni del cognato Gonzalo, un geniale scienziato che sogna di vincere il Nobel, costruendo un’intelligenza artificiale dotata di coscienza, così da poter riconquistare l’amore e le attenzioni della moglie Iris. L’equilibrio quotidiano di Fred viene messo in crisi quando Sonny comincia a sviluppare una passione insolita per la comicità e a manifestare segni di una propria volontà. Mammut, terza commedia di Fartagnan Teatro, che conclude la trilogia distopica iniziata nel 2017 con lo spettacolo APLOD, vuole esplorare con toni comici e a volte grotteschi il tragico rapporto fra l’uomo e le intelligenze artificiali e grazie al potere della risata indagare in modo leggero – ma non superficiale – la ricerca della propria identità in un mondo sempre più automatizzato e alienante.

Sempre il 10 luglio (ore 21), ma in Sala Piccola, va in scena RITORNERAI BAMBINA, spettacolo vincitore bando SPACCIAMO CULTURE interdette, scritto e diretto da Antonio Coccia. Melina, giovane donna trans. Poco lontano, Carmine, giovane uomo. Entrambi seduti si manifestano l’ un l’ altro attraverso il proprio nome. Accompagnati da un preludio musicale che ne suggerisce l’appartenenza e subito catapulta in un recitativo musicale. Attraverso il canto, la melodia e la parola viva, i due rievocano i ricordi di un passato che li ha visti insieme, fianco a fianco. Ma ambigua è l’entità del loro rapporto, piena di conflitti, rimorsi, vergogna. Il loro è un inno alla vita, all’esigenza di essere un qualcosa all’interno del

mondo che vivono. Ma uno non può se l’altro vi è. Vita e morte, canto e silenzio. L’esigenza di rinascere, di ritornare sotto una forma naturale, il canto della vita che ciclizzata, non tramonta come una condanna ad essere e non essere. E ritornano uomo e donna, ibridi, bambino e bambina, Melina e Carmine, Carmine e Melina, sempre.

Spazio poi l’11 luglio (ore 21) a LIBERIDì LIBERIDA’, spettacolo di e con Sabina Guzzanti.

Da ormai un paio d’anni, Guzzanti, figlia, sorella e soprattutto madre di tanti orfani dei bei tempi andati, si dedica al dialogo sia con Meloni che con Schlein, con l’unico obiettivo di attenuare il danno. Un lavoro impegnativo, spesso estenuante, portato avanti con abnegazione e sacrificio e senza che nulla gliene venga in tasca. Di qui l’idea di cominciare a monetizzare questa attività con una serie di conferenze spettacolo, che i giovani d’oggi chiamano stand up comedy, sul nostro presente travagliato. Ovviamente non si parlerà solo di politica ma anche di argomenti veramente importanti come lo sviluppo tecnologico in mano a 4 esaltati irresponsabili e più in generale di come conservare una qualche forma di dignità nel 21 secolo.

In Sala Piccola invece, l’11 luglio, debutta NEL MEZZO, spettacolo diretto da Cristiano Ciliberti. Nel Mezzo è una serie antologica di cortometraggi teatrali.

Gli attori in scena interpretano personaggi sempre diversi, vestendone i panni, che cambiano in scena, trasformandosi in quello successivo. Gli elementi che caratterizzano ogni personaggio sono singolari e specifici, e sempre pochi. Lo spettatore è immerso nello spazio-tempo indefinito delle storie ed è invitato a vivere i passaggi di sospensione fra le scene che solitamente sono riservati al dietro le quinte. Il progetto è pensato per esplorare le tecniche di immersione attoriale da un personaggio all’altro, eliminando l’idea del “dietro le quinte”, anch’esso, come il contenuto dell’opera, un momento teatrale di intersezione fra due pieni, due momenti raccontati. Eliminando questo momento, lo spettatore alza l’asticella della sospensione dell’incredulità, già al suo massimo grazie all’impiego di tecniche e scenografia minimale, che costringe chi vede e ascolta a ricostruire la scena con la propria immaginazione.

Gli episodi:

1) BUON COMPLEANNO Due conoscenti a una festa ingannano il tempo, fino a che la mezzanotte non arriva e la candelina del desiderio non viene spenta.

2) L’UOMO CHE NON SCESE SULLA LUNA Michael Collins, terzo astronauta della missione Apollo 11, si sfoga con la sua corrispondente da Houston, presente solo con la voce, esprimendo la frustrazione mista a entusiasmo dell’immobilità della sua condizione, mentre i suoi compagni muovono i primi passi sulla Luna.

3) DOVE ERAVAMO QUANDO NON C’ERAVAMO Con il prospetto di una grigliata al tramonto, due amici aspettano che le costine siano pronte, sperando che quel momento perfetto non finisca mai.

4) MENTRE L’ACQUA SCORRE Due imputati si ritrovano nel bagno del tribunale prima della sentenza finale, lavandosi le mani mettono a nudo anche le proprie storie.

5) UNITED AIRLINES 93 Due passeggeri del quarto aereo dirottato l’11 settembre, affrontano il momento prima dello schianto, fingendo di essere già nel momento in cui non esisterà più nulla e sarà tutto compiuto.

6) LETTERE DA NESSUNO La temeraria postina decide di aiutare un soldato a scrivere una lettera per la figlia che non vede da mesi, ma la trincea non è il posto ideale per le riflessioni sul senso della vita.

Il 12 luglio (ore 21) Antonio Catania trascinerà il pubblico in AZZURRO, tratto dal libro “Azzurro, stralci di vita” di CURZIO MALTESE, di Paola Ponti con regia di Carmen Giardina. Un grande giornalista guarda indietro alla sua vita e ne ripercorre le tappe. Curzio Maltese ci conduce in una cavalcata attraverso gli ultimi sessant’anni del nostro Paese, un racconto in cui si ride e ci si emoziona. È il racconto di una vita incredibile, travagliata e gioiosa, quella che scorre sul palcoscenico. L’Italia del boom, un Paese ancora ingenuo, rivolto al futuro, dove “persino i poveri potevano essere felici”, il sabato alla Rinascente dove lavora la mamma commessa, il profumo di Mariangela Melato, i foulard di Carla Fracci, le vetrine di Giorgio Armani. La fine dell’innocenza, il 12 dicembre 1969, con la bomba che scoppia a piazza Fontana. La lotta di classe al parco Lambro, il liceo negli anni di piombo, e le risate degli anni ’70, con Beppe Viola, Dario Fo, i comici del Derby: “ridevamo come pazzi e poi con un pensoso e penoso senso di colpa passavamo alle cose serie, la politica, il giornalismo, la cultura ufficiale. Pensa che scemi.” Ma in Azzurro è l’uomo Maltese a parlare, ed è emozionante il racconto di un’infanzia senza padre, della scomparsa della sorella Cinzia, del grande amore per la moglie e il figlio, della gioia di poter seguire da vicino il lavoro di artisti geniali come Roman Polanski, Renzo Piano, Paolo Conte, Ken Loach e tanti altri. Una ricerca della bellezza che non poteva mai prescindere dall’allegria, che diventa salvifica nei momenti più difficili. Il cinema era una delle grandi passioni di Curzio Maltese, così mentre cercavo una chiave per la messa in scena, ho pensato a una scenografia che attraverso pochi elementi rappresentasse l’idea di una sala cinematografica: uno schermo, due poltroncine e un’insegna al neon che riprende il titolo del libro, Azzurro. Questo spazio ideale viene abitato dal protagonista in molti modi, permettendogli di attraversare diverse dimensioni: il ricordo, l’evocazione, il ritrovarsi spettatore della propria vita che scorre come su uno schermo, ma anche momenti di allegria che sfociano in canzoni, quasi come in un musical. Antonio Catania mette il suo talento al servizio di questo impegnativo compito e insieme al suo partner in scena, il pianista Sergio Colicchio, ci trasporta nel viaggio della vita di Curzio Maltese e di un’Italia in cui non possiamo che ritrovarci.

Infine, domenica 13 luglio (ore 21), appuntamento con Luca Ward in IL TALENTO DI ESSERE TUTTI E NESSUNO.

E’ stato Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Nel corso dei decenni Luca Ward è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani grazie al doppiaggio. Pulp Fiction, Matrix e Il Gladiatore sono solo la minima parte dei film cult a cui ha prestato la sua voce. In punta di piedi Luca Ward ci è entrato gradualmente sotto pelle, ed ora risiede indiscutibilmente nel DNA di ognuno di noi. Ma nell’arco della sua vita Luca Ward è molte altre cose oltre una voce: marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre e… persino John Wick… ultimamente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila… Nel suo spettacolo ci racconterà del rapporto viscerale che ha col mare, del lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, del suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Luca Ward scherza sul talento che l’ha reso famoso (la voce) e ci racconta del rapporto conflittuale che ha con esso… Uno spettacolo interattivo in cui verrà abbattuta la quarta parete e il pubblico sarà protagonista insieme al “Comandante” Ward, il quale inviterà sul palco chiunque voglia mettersi alla prova. Chi salirà sul palco avrà la possibilità di sperimentare l’emozione di diventare doppiatore per qualche minuto, sotto la guida del Maestro Ward e i colpi di scena non mancheranno di certo… Il talento di essere tutti… la fortuna di essere nessuno. La capacità e la benedizione di essere all’altezza di emergere e spiccare… come la fortuna di potersi divincolare muovendosi suadenti nell’ombra… strisciando nelle orecchie degli spettatori… per concedersi il lusso poi… di dissolversi. Di poter scomparire. Proprio come fa un prestigiatore. O un marinaio… in mare aperto o nel profondo degli abissi. Per raggiungere il cuore dell’individuo. Dentro ognuno di noi… grazie al suono avvolgente della sua inconfondibile voce. Un timbro grave che ci trascina nelle profondità del mare… Proprio come i tentacoli di un Kraken.

La programmazione dei Teatri in Comune 2024-2025 è finanziata dall’Unione Europea, Next Generation EU nell’ambito del PNRR, e rientra tra gli Interventi “Il Giubileo dei Pellegrini: eventi artistici e culturali nella città di Roma, dal centro alla periferia, al fine di favorire la fruizione turistica nel periodo giubilare” (PNRR – M1C3-Inv.4.3 Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici).

Teatro Tor Bella Monaca – Arena Teatro Tor Bella Monaca

Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti raggiungibile con Metro C o Linea Bus 20
Ampio parcheggio disponibile


Per informazioni e prenotazioni:
Telefono 062010579 (dalle 10:30 alle 19:30)
Messaggi whatsapp 3920650683
promozione@teatrotorbellamonaca.it


Botteghino: dal martedì alla domenica dalle 10,30 alle 21,30
www.teatrotorbellamonaca.it –
www.teatriincomune.roma.it
Acquisto online su Vivaticket

BIGLIETTI
intero 12,00 Euro
ridotto 10,00 Euro
giovani 8,00 Euro
GIFT CARD 78,00 Euro (10 ingressi)

UFFICIO STAMPA TEATRO TOR BELLA MONACA

Rocchina Ceglia cel 3464783266 – mail rocchinaceglia@gmail.com

Maresa Palmacci cel 3480803972 – mail palmaccimaresa@gmail.com

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