Giovanna Taviani – Lettera aperta-manifesto alle Istituzioni culturali
PER IL DIRITTO DI CITTADINANZA ALLO STUDIO DEL LINGUAGGIO AUDIOVISIVO NELLE SCUOLE
Il documentario come “esperienza vissuta” (Erlebnis) Il cinema come costruzione dell’immaginario
In collaborazione con G. & M. Palumbo Editore
Dopo aver cercato per una quindicina di anni di dirigere un film come questo,
oggi si avvera il sogno, la visione di un bambino di sei anni sotto un albero di Natale
circondato da soldatini giocattolo e trenini elettrici – il mio mondo (O. Stone sul film Salvador)
Amo far parte di un gruppo che racconta storie… e amo creare mondi immaginari proprio come fanno i bambini. (Jeremy Irons)
In un tempo in cui il cinema come arte e linguaggio rischia di essere ridotto a semplice prodotto da piattaforma, insieme a un gruppo di autori e a Daniele Vicari (il cui libro Il cinema l’immortale ha ispirato alcune di queste riflessioni) abbiamo sentito l’urgenza di rivendicare la dignità̀ culturale e formativa del cinema e la sua centralità̀ come mestiere dell’immaginario. Il SalinaDocFest si fa promotore di questa riflessione attraverso un’azione concreta: una lettera aperta-manifesto da sottoporre a istituzioni scolastiche e culturali, per chiedere l’introduzione dello studio del linguaggio audiovisivo come materia obbligatoria nelle scuole italiane.
- Il tempo dell’immagine
Viviamo nel tempo dell’immagine. Le nuove generazioni nascono e crescono immerse in un flusso costante di contenuti audiovisivi: video, film, serie, social media. L’immaginario collettivo si forma davanti a uno schermo. Eppure la scuola continua a ignorare sistematicamente il linguaggio delle immagini, come se non fosse parte integrante della nostra cultura e della nostra realtà̀. Questo scarto è diventato insostenibile. - Il Cinema come Linguaggio, non solo mercato.
Il cinema è da sempre una forma espressiva capace di costruire immaginari alternativi. Non si tratta solo di difendere la sala o l’esperienza collettiva della visione, ma di proteggere il cinema come linguaggio autonomo, in grado di interpretare il presente e di produrre visioni del possibile, anche e soprattutto in opposizione all’omologazione mediatica globale. La tecnologia cambia, ma
l’urgenza espressiva di senso resta. Dobbiamo affermare che il cinema è cultura,
conoscenza, gesto sociale e politico.
- Il Diritto allo Studio del Linguaggio Audiovisivo
Se nel passato alfabetizzarsi voleva dire imparare a leggere e scrivere parole, oggi essere cittadini consapevoli significa saper leggere, interpretare e creare immagini. L’alfabetizzazione visiva non è un lusso: è un diritto. Ed è tempo che la scuola italiana lo riconosca.
- Un nuovo Immaginario per un’altra educazione
Se lo stomaco tende a rigettare i cibi indigesti, gli occhi tendono a ripetere le immagini moleste: in un’epoca saturata da immagini, lo studio del linguaggio audiovisivo può diventare un atto di autodifesa culturale, un modo per decifrare, smontare, ricostruire. Il cinema, nella sua essenza poetica e artigianale, offre ai giovani non solo uno strumento per comprendere il mondo, ma anche per immaginarne uno nuovo.
- Il Cinema come Mestiere dell’Immaginario.
La difesa del cinema non è solo difesa del “film”, ma del suo fare: scrivere, inquadrare, montare, musicare, sonorizzare, recitare, scenografare. Il mestiere del cinema vive nella pratica di chi accende la luce giusta, trova la nota perfetta, costruisce una scena credibile. È un lavoro collettivo, ma creativo; antico e modernissimo. E oggi, nel tempo dell’intelligenza artificiale e dell’autogenerazione delle immagini, è ancora più urgente preservare il capitale umano del cinema, le sue competenze, il suo valore formativo e simbolico.
- Il documentarista come eroe del futuro
In un’epoca in cui la fiction genera direttamente la realtà̀ sostituendosi al referente e la regia a distanza rischia di cancellare l’esperienza effettiva del set cinematografico, il documentarista assume un nuovo ruolo centrale: è colui che cammina, incontra, osserva, racconta, riportando alla luce storie dimenticate, territori marginali, persone invisibili. Lontano dalla virtualità̀, restituisce realtà̀ e ne fa esperienza condivisa. - Il documentario come Erlebnis
Nella scuola il documentario ha un ruolo specifico e potente. Porta il mondo in classe, favorisce l’acquisizione di una grammatica affettiva dei sentimenti, attraverso temi come la sessualità̀, la fluidità̀ di genere, la depressione, il rapporto padri e figli. In un sistema scolastico che ambisce a formare persone oltre che cittadini, il documentario si configura come strumento educativo privilegiato, capace di restituire ai giovani il senso della Erlebnis o “esperienza vissuta” (Walter Benjamin)
- Le Eolie come “Isole del Cinema”
Il Manifesto SDF 2025 è un progetto che guarda lontano: fare delle Eolie, dove realizzarono i loro capolavori cineasti di fama mondiale come Rossellini, Antonioni, De Seta, i fratelli Taviani, e oggi Nolan per la sua nuova Odissea, un laboratorio permanente di cinema. Un luogo dove studiare e insegnare i mestieri del cinema, dove formare giovani provenienti da ogni parte del mondo, dove imparare a costruire miti e visioni. - Conclusione: una Lettera aperta con raccolta di firme di tutti i cittadini Data l’eterogeneità̀ del mondo cinematografico italiano, più che un manifesto si propone una lettera aperta rivolta al Ministero dell’Istruzione e della Cultura, per chiedere il riconoscimento ufficiale del linguaggio audiovisivo come materia scolastica fondamentale. Una proposta che nasce da un’urgenza culturale, educativa e politica. Perché́ le immagini, se non le domini, ti dominano. E perché́ il cinema, oggi più̀ che mai, deve tornare a essere una scuola di pensiero, di sogno e di libertà.
Giovanna Taviani e il SalinaDocFest
Il Manifesto sarà̀ presentato ufficialmente sabato 19 Luglio al SalinaDocFest. In questa occasione, sarà̀ lanciata una raccolta firme nazionale, attiva anche online attraverso la piattaforma Change.org, e successivamente trasmessa da Palumbo Editore a una rete di docenti e dirigenti scolastici. L’iniziativa sarà̀ aperta fino al 30 dicembre 2025, per poi essere presentata nel corso del 2026 all’attenzione del Ministero della Cultura, dell’Istruzione e del Merito.