Milano-mafia-finanza

Milano, la nuova mafia: alta finanza e colletti bianchi. Cosa Nostra è cambiata, da tempo agisce sui mercati con operazioni di alta finanza e di investimenti, sia immobiliari che mobiliari, cioè costruzioni e obbligazioni, titoli di Stato e bancari. Milano mafia, non è Palermo mafia. All’ombra del Duomo non c’è il panettone, ma i colletti bianchi che operano nel mondo della finanza, condizionando pesantemente le scelte con le loro compra-vendite coperte da fiumi di liquidità. Nel sud del paese, le mafie, necessitano del controllo del territorio, per lo spaccio, per le estorsioni, per il voto di scambio. Controlli il territorio per controllare il voto, per decidere chi far eleggere e chi rimanere fuori, per poter poi mettere, le Istituzioni al servizio delle cosche mafiose. A Milano non c’è bisogno di controllare il territorio, non c’è bisogno di controllare il voto, tanto gli eletti, non tutti, ma in molti, si mettono poi al servizio della finanza, dei fondi, delle banche e, direttamente o indirettamente, al servizio dei colletti bianchi che rappresentano gli interessi dei clan mafiosi. Qui si manipolano gli appalti, i grandi appalti pubblici, vedi l’Expo, ma prima il Mose di Venezia, oppure le bretelle autostradali o la Tav o qualsiasi infrastruttura di medie e grandi dimensioni. Gli appalti o i subappalti si vincono, o si cedono, una volta aggiudicati sono il vero affare della finanza meneghina.
L’inchiesta Undergraund sui subappalti pubblici ha messo in luce, partendo dal riciclaggio, rapporti diretti tra un faccendiere bresciano e l’ex prefetto di Milano. E’ di questi giorni la notizia che il pm Paolo Storari nel processo con rito abbreviato a carico di Giuseppe Nastasi, presunto colletto bianco di Cosa Nostra infiltrato in Fiera e collegato, secondo l’accusa, a Matteo Messina Denaro, ha chiesto pene fino a nove anni. L’indagine “Giotto” è entrata in Fiera attraverso una partecipata come Nolostand, anche questa commissariata. Negli atti della inchiesta, ci sono diversi passaggi di mazzette. La corruzione è tra privati, ma non meno grave. In Lombardia, il livello di corruzione è molto alto dicono in procura. Così, i pm preferiscono seguire i fiumi di denaro maneggiato dai broker, cioè puntare direttamente nel cuore della zona grigia, dove le operazioni finanziarie vengono gestite dai colletti bianchi, ma che hanno al loro fianco uomini delle Istituzioni.

di Claudio Caldarelli