L’abuso e la sua impronta invisibile

Una cruda realtà. Un grosso trauma. Troppi gli abusi coperti dal silenzio. Troppe le vittime silenziose. Le parole non dette rimangono intrappolate, disturbano l’esistenza, provocano difficoltà affettive, d’attenzione, di concentrazione, di memoria. Quella voce così spesso messa a tacere. Vicende dolorose che ci hanno costretti in silenzio per troppo tempo, che ci hanno infinitamente resi soli.

Le vittime di molestie sono soprattutto donne, in una cultura in cui l’uomo detiene ancora il potere e uno sguardo costante orientato al corpo. Di solito non si parla delle percosse e dei lividi, e ancora meno di quelle ferite che non si vedono. Perché non è solo il corpo a essere ferito. Quando si è vittima di abuso, è normale che compaia un grande disagio psicologico, al quale bisogna porre rimedio.

Le vittime di abuso hanno spesso una bassa autostima e sono isolate, cadendo, talvolta, in depressione. Come si può immaginare, anche i disturbi d’ansia sono più frequenti tra le vittime di abuso. Sono maggiori le fobie, l’agorafobia, il disturbo d’ansia. In tal modo la vittima entra in un circolo vizioso in cui le risulta sempre più difficile uscire dalla situazione di abuso. Ma la depressione ha anche un’altra conseguenza: il suicidio. Diversi studi dimostrano che molte persone finite in ospedale per tentativi di suicidio erano state vittime di abuso.

Purtroppo ci sono persone che sono in grado con assoluta coscienza e in modo del tutto deliberato di arrecare danno, trasformando la persona in un essere debole, molto vulnerabile. L’aggressore esercita la sua potenza e la sua forza sulla sua vittima in modo da distruggerla. L’abuso lascia un’impronta sulla persona maltrattata che può avere conseguenze disastrose, devastanti. Così la vittima può arrivare a colpevolizzare sé stessa per le aggressioni subite. È possibile che cambi il modo di percepire sia gli altri che sé stessa. In questo senso, può arrivare a ingannare sé stessa e idealizzare chi esercita l’abuso, auto-convincendosi che smetterà di aggredirla perché è innamorato di lei. Può persino giustificarlo colpevolizzando, invece, sé stessa per la situazione che sta vivendo, arrivando a pensare che il trattamento che sta ricevendo sia giusto.

Gli effetti degli abusi sono estremamente deleteri sul corpo e sulla psiche delle vittime. Ecco perché è così difficile uscire da una situazione di abuso. La situazione non è così semplice. Le donne non hanno colpa, subentrano certi processi che gli rendono difficile uscire dalla situazione di abuso in cui si trovano. Ci arrivano di continuo notizie di donne assassinate dai loro partner o ex partner. In alcuni casi l’aggressore e la donna non stanno più insieme, ma in altri la vittima continua a tornare dalla persona o magari non è mai riuscita ad interrompere la relazione.

Ma perché è così difficile uscire da una situazione di abuso? Per molte persone è difficile da capire e danno la colpa alle donne. La situazione non è così semplice. Nell’orizzonte del maltrattamento troviamo un appreso senso di impossibilità di difendersi. La vittima ha progressivamente perso la maggior parte del suo potere e della sua libertà, finendo così per sentire che non può fare nulla per fuggire dalla situazione di abuso in cui si ritrova. La totale assenza di speranza regna nella sua vita e non vede alcuna via d’uscita.

Altro fattore responsabile della permanenza in una situazione di abuso, cioè che induce la vittima a non rompere la relazione di abuso, è la bassa autostima. Si vede come una persona che non è in grado di fare nulla, né di badare a sé stessa. E questo è anche ciò che l’aggressore non smette di ripeterle: “Non vali niente” è una frase abituale quando si esercita la violenza verbale.

L’aggressore non esercita solo la violenza fisica o psicologica contro la vittima, è anche comune che la privi del suo sostegno sociale. Questo isolamento della vittima, che chiaramente favorisce gli interessi di chi ne abusa, mantiene stabile o addirittura rafforza la sua dipendenza. L’obiettivo finale di questa tragedia è che la vittima non abbia nessuno con cui parlare o a cui chiedere aiuto.

Storie di testimonianze di molestie e abusi, storie drammatiche che rispecchiano un problema di stringente attualità in tutta la sua gravità, aiutano ad entrare nel cuore di questo vero e proprio dramma sociale, i cui meccanismi e le cui conseguenze sono spesso terribili. Un coro angosciato di voci femminili: donne, ragazze e adolescenti, bersagli incolpevoli di una violenza odiosa e senza senso.

di Maria De Laurentiis