No, non è una analisi del voto

“Come nelle aspettative”, è il commento dell’eretico sul risultato elettorale. Con una legge elettorale stupida, come il comportamento autolesionista del partito che l’ha proposta, si è ottenuto il risultato obbligato: nessun partito o coalizione al 40%, nessuna maggioranza omogenea possibile (salvo alchimie post-voto contrarie alle posizioni espresse pre-voto).

Eppure, aggiunge l’eretico, in qualche modo il popolo ha dato una risposta importante. Se si tornasse a votare, anche con la stessa legge, questa volta si avrebbe il M5Stelle sopra al 40%. Per trascinamento del risultato, per conferma della protesta, per definitivo affossamento di sigle come Fi e Pd (chiamarli partito, oggi, è francamente eccessivo).

Ma soprattutto, è la riflessione dell’eretico, per la speranza.

Speranza senza aggettivi, solo per qualcosa di diverso rispetto al presente.

Una speranza che, va detto, oggi, purtroppo, si infrangerebbe contro le molteplici facce della realtà, contro le regole che sarebbe necessario abbattere.

Quella dell’economia, fa presente l’eretico, per la quale non saranno disponibili risorse per le riforme necessarie. Sono espliciti al riguardo i calcoli del CPI, l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani) sulle promesse impossibili propagandate in campagna elettorale.

Quella delle idealità, aggiunge l’eretico, perché è facile, è semplice dire (lo dicono quasi tutti) che destra e sinistra sono morte con il ventesimo secolo. Ma poi cose come il Job Act, la Flat Tax, i finanziamenti alle imprese, il sostegno alle banche, il debito pubblico che continua a crescere, sono tutti aspetti di un processo che porta sempre maggiore ricchezza ai già ricchi, e maggiore povertà ai già poveri.

Cioè ad un crescente sfruttamento, che non si chiama più destra, ma sempre ti colpisce.

E forse è vero solo che la sinistra, quella che si opponeva allo sfruttamento, che si batteva per il diritto alla felicità per tutti, è sparita …

Quella delle posizioni individuali, è la constatazione dell’eretico, perché è ormai generalizzata la ricerca egoistica di soluzioni personali, la mancanza di un respiro comune e fraterno, la riduzione della vita ad un consumo sempre più condizionato ed esasperato: non sei più un cittadino, con diritti e doveri all’interno di una comunità; ma un consumatore che vive per appagare l’incomprimibile desiderio di cose che ti fanno credere essere necessarie …

C’è un motivo, ritiene importante rilevare l’eretico, che nella nostra campagna elettorale (ma anche in quelle degli ultimi anni negli Usa, in Francia , in Germania) è stato un grande assente (e dicendo questo usa una espressione del secolo scorso e che oggi si usa solo per Xi Jinping): il “Papa Francesco Pensiero”

Non se ne è parlato, nessun raggruppamento politico ha ritenuto di dedicargli qualche riflessione.

E questa è la negatività, la limitazione di ogni proposta che è stata avanzata.

Perché, sorride l’eretico pensando a Thomas More e alla sua “L’Isola che non c’è”, è possibile dare una vera speranza di cambiamento : si deve avere

il coraggio dell’Utopia.

Cioè credere che una società diversa sia nelle nostre forze e fare giorno per giorno le cose necessarie per avvicinarla, per realizzarla.

Cioè credere che si può avere un mondo in cui il motore dello sviluppo e del progresso non sia il profitto, ma il progressivo affermarsi dei comuni diritti e doveri, nella solidarietà, nella fraternità, nella sorellanza, per tutte le donne e gli uomini della terra.

Cioè agire per lasciare, generazione dopo generazione,. Il mondo migliore di quello che abbiamo avuto.

L’eretico