Non toccate le bambine!
Dal silenzio e dal buio che circondano la vita delle spose bambine emergono, ogni tanto, racconti che hanno i caratteri dell’orrore. Bambine di otto, dieci anni vengono cedute dalle famiglie e, merce di scambio, diventano mogli di uomini di venti, trenta, quaranta anni più grandi.
Qualche mese fa una di queste piccole donne era stata ceduta ad un maschio (non merita il titolo di uomo) di circa trent’anni, per ringraziare la famiglia di lui per aver concesso in sposa, una loro figlia, al fratello delle bambina. In questa terribile storia, in cui il volere della parte femminile conta esattamente quanto la loro vita, cioè nulla, il primo maschio che uccide la sua sposa è proprio il fratello della bambina.
E il maschio/marito della bambina di dieci (10 solo 10) anni cosa fa?
Per vendicare il torto subito dalla sua famiglia sottopone a atroci torture la bambina di dieci (10 solo 10) anni, decidendo infine di ucciderla. E’ Il primo di agosto del 2018 quando si ritrova, abbandonato, il corpo straziato della bambina.
Non è una storia inventata. Lo sembrerebbe ma non lo è.
E’ l’ennesima storia di violenza perpetrata contro chi è ritenuto, in alcune parti del mondo, meno che una cosa.
E’ una disgrazia, per una nuova vita, nascere femmina in famiglie con un falso senso del rispetto e dell’onore, in una regime estremo patriarcale che si arroga il diritto pieno sulla vita e destino delle componenti muliebri.
E gli orrori nel mondo continuano, incessanti, ogni giorno. Bambine cedute a maschi che, sotto il nome di sposi, le abuseranno, schiavizzeranno, con il risultato finale di un’infelicità permanente che, spesso, si conclude con la morte delle piccole. Muoiono perché uccise dagli sposi, perché crescendo non riescono a reggere una vita di tormenti e si tolgono la vita, muoiono di parto. E a nessuno sembra importare.
Cedereste mai la vostra bambina, quella con il visino sorridente nel sonno innocente, che sta imparando a scrivere e leggere, ad un uomo di trent’anni o cinquant’anni? Perché la tratti come moglie, costringendola ad una vita adulta, in cambio di botte o, se va bene, indifferenza o amore malato?
Bambine che non sono persone, ma bambole senza un’anima per chi le usa.
I governi stanno proibendo questo genere di matrimoni. La legge è intervenuta ma il problema è sradicare dalla cultura, dalle famiglie, dalle abitudini locali, questa poca considerazione delle donne. E’ come se mancasse un file, un nesso, una connessione nella mente di una parte di umanità. Guardano le donne e non vedono i loro cuori, le loro menti, la loro sofferenza, non riconoscono loro alcun diritto. Esse sono un niente. Si usano per la pulizia di casa, per i bisogni fisici, per andare a prendere l’acqua, per raggiungere accordi con le famiglie.
Prendere coscienza del fenomeno, parlarne, gridare quanto sia infame questo trattamento riservato alle bambine, può essere utile, forse, nel tempo a modificare i comportamenti .
Un abbraccio nel mio cuore a tutte le piccole.
di Patrizia Vindigni