La terra soffre
“Il grido della terra e il grido dei poveri è ormai diventato il grido di tutti, dal momento che il riscaldamento globale ha scatenato la distruzione del sistema climatico mondiale” afferma il climatologo professor Ramanathan.
I poveri hanno fame perché la terra ha fame. I poveri hanno sete perché la terra ha sete. I poveri sono poveri perché la terra è affamata e assetata dai predatori, che altri non sono che i ricchi, cioè coloro che detengono la ricchezza mondiale. Pochissime persone. In pochi impoveriscono i tanti. In pochi impoveriscono il pianeta e lo rendono disabitabile e inospitale per miliardi di persone. Ma lo rendono un bengodi per pochi. L’economia del profitto. L’economia della ricchezza accentrata. L’economia che accumula. L’economia che non ripartisce, è l’economia che uccide il pianeta e milioni di persone.
Il grido di Madre Natura, è un grido che nessuno ascolta, dice il professor Ramanathan, è un grido umano. I ghiacciai si sciolgono, il livello di mari si alza, il riscaldamento provoca disastri. Madre Natura cerca di dirci qualcosa, cerca di dirci che gli stiamo facendo male. Questo mi riporta a quanto scritto da Papa Francesco nella enciclica Laudato Sì, quando parla del grido della terra, e dice anche che dobbiamo ascoltarlo insieme al grido dei poveri. La terra grida con l’aumento della temperatura, si prevede un aumento di 1,5 gradi entro il 2030. L’aumento della temperatura incide sul cambiamento climatico. I leader di tutto il mondo si riuniranno a Glasgow per la Conferenza delle Parti alla Convenzione-Quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici (Cop26) che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi. Dovranno affrontare la questione, non rinviarla, trovare soluzioni concrete. Il riscaldamento globale si è trasformato nello sconvolgimento globale dei sistemi climatici di tutto il mondo. Quello che prima avveniva in cento anni, oggi avviene ogni anno. Le regioni secche e aride diventeranno sempre più secche e aride. Quelle umide diventeranno più umide. Più umido andrebbe bene, dice Ramanathan, se le piogge si manifestassero in modo gentile. Invece più umido è orribile se la pioggia cade sotto forma di nubifragio o bomba d’acqua, che spazza via tutto, persone comprese. Il professor Ramanathan ammira Papa Francesco, che ha saputo collegare il grido della terra con il grido dei poveri.
“Esistono prospettive concrete che tre miliardi di persone sulla terra che non hanno ancora scoperto i combustibili fossili, siano colpiti dal cambiamento della temperatura e del clima. Loro continuano a bruciare legna e sterco di vacca e rifiuti organici per rispondere alla loro necessità di cucinare e riscaldare le case. Eppure saranno proprio loro a pagare le conseguenze peggiori del nostro uso forsennato dei combustibili fossili. La maggior parte di questi tre miliardi di persone sono contadini. Ma non stiamo parlando degli agricoltori occidentali, che hanno migliaia, milioni di ettari: ognuno di questi, dispone di un piccolo pezzetto di terra, appena sufficiente la la loro sussistenza. Sono i contadini di sussistenza, che pagheranno le piogge torrenziali e le siccità. Madre Natura grida. Madre Natura chiama. Ma nessuno ascolta. Tutti soffrono. Ma nessuno agisce per cambiare il “cambiamento climatico” in atto. Ma il cambiamento climatico, entrerà nei nostri salotti, dice Ramanathan, come il Covid, senza risparmiare nessuno, neanche i responsabili di questo disastro annunciato.
di Claudio Caldarelli