SENTO LE VOSTRE GRIDA

Barconi con centinaia di persone alla deriva. Donne e bambini. Alcuni neonati. Gridano aiuto. Nessuno li soccorre. Al largo della Libia affogano. I barconi affondano. Quando il mare non li inghiotte, vengono presi dalle milizie libiche e trasportati nei centri di detenzione. Veri e propri lager. Gridano aiuto. Nessuno li ascolta. L’Europa li ha dimenticati. I governi nazionali li hanno dimenticati. Il governo Draghi li ha dimenticati. Affogano, decine e decine di bambini, donne, padri e madri. Affondano nella indifferenza totale di un mondo che consuma e spreca, un mondo che uccide il pianeta. Un mondo indifferente alla morte dei più piccoli. Un mondo attaccato al profitto e alla ricchezza. Affogano gridando aiuto.

“Sento le vostre grida…” così dice Papa Francesco all’Angelus di domenica. Così urla ai fedeli in ascolto sul sagrato di piazza San Pietro “Sento le vostre grida…”.

Chiede attenzione, impegno e azione, il Papa, per i migranti “Esprimo la mia vicinanza alle migliaia di migranti, rifugiati e altri bisognosi di protezione in Libia. Non vi dimentico ai, sento le vostre grida e prego per voi. Tanti di questi uomini, donne e bambini sono sottoposti a una violenza disumana. Ancora una volta chiedo alla comunità internazionale di mantenere le promesse di cercare soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione dei flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo. E di quanto soffrono coloro che sono rimandati. Ci sono dei veri lager”. Papa Francesco è molto chiaro nel denunciare l’indifferenza del mondo e la sofferenza dei migranti. Unica voce che tutti i giorni ricorda alle coscienze la fratellanza, la vicinanza, la prossimità e l’amore per il creato.

Nel Mediterraneo ci sono diverse imbarcazioni in fuga dalla Libia, con a bordo centinaia di migranti. Alarm Phone ha segnalato che le imbarcazioni sono in balia delle onde, mare grosso e vento forte. Una delle imbarcazioni è stata soccorsa dalla nave di Medici Senza Frontiere che parla di 71 naufraghi raccolti, nonostante le onde alte più tre metri. Ora a bordo della GeoBarent, la nave di MSF, ci sono 367 migranti. Alarm Phone aveva segnalato il caso su Twitter: “Hanno problemi col motorici sono vento forte e mare duro. Chiediamo alle autorità europee di rispettare il loro dovere di soccorso!” Aveva inoltre precisato che le stesse autorità sono state avvisate da alcune ore. Poco dopo un aereo, identificato come Frontex, aveva sorvolato l’imbarcazione descrivendo i naufraghi come esausti e alla deriva tra le onde alte. Le persone a bordo chiedono perché l’Europa le guarda solamente dall’alto ma non le soccorre da più di un giorno.

Abbandonati. Lasciati soli. I bambini affogano tra le onde. Oppure muoiono violentati e torturati nei lager libici. Solo Papa Francesco non usa mezzi termini e alla fine dell’Angelus definisce quelli in Libia “veri lager” sottolineando come donne, uomini e bambini, siano “sottoposti a una violenza disumana…occorre porre fine al ritorno dei migranti in Paesi non sicuri e dare la priorità al soccorso in mare con dispositivi di salvataggio e di sbarco, garantire condizioni di vita degne. Sentiamoci tutti responsabili per i nostri fratelli e sorelle che da troppi anni sono vittime di una situazione gravissima. Preghiamo per loro in silenzio”. Un silenzio fatto di azione e di ascolto. “Sento le vostre grida”. Sentiamo le loro grida ed apriamo le braccia in segno di accoglienza.

di Claudio Caldarelli

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