Redistribuzione alla rovescia
Non è più una forbice. Neanche una voragine. Il divario tra ricchezza e povertà è una cosa che non si può descrivere né misurare, è talmente ampia da circumnavigare l’emisfero. I ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Più si arricchiscono in pochi, più si impoveriscono in tanti. Per tanti intendo miliardi di persone. Il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze mostra come il potere economico delle grandi imprese multinazionali, è sempre più concentrato nelle mani di pochi. Una decina di persone, talmente ricca da poter dominare il mondo. Dall’altra parte il resto di una umanità che vive con pochi dollari e non riesce a mangiare, a mandare i figli a scuola, ad avere le cure sanitarie negate. Miliardi di persone senza niente. Una redistribuzione alla rovescia. Dove a pochi è consentito di fare come vuole, mente al resto del mondo non è consentito vivere.
Una redistribuzione alla rovescia, risorse trasferite in senso regressivo, da lavoratori ad azionisti e manager delle multinazionali. La politica aiuta e sostiene questa redistribuzione rovescia, consentendo di tenere posizioni monopolistiche e tutelando così i vertici della piramide. Siamo in balia di una incontrollata supremazia oligarchica. Ogni giorno più potente e più ricca. La crescente divaricazione tra i super ricchi e le fasce socio-economiche più basse, volutamente sostenuta dalle politiche liberiste elevate al cubo. Sette tra le dieci più grandi multinazionali con un valore in Borsa, pari a oltre 10mila miliardi di dollari, hanno un Ad miliardario o un miliardario tra gli azionisti di riferimento. Per loro non c’è mai crisi. Così nasce la redistribuzione rovescia, un potere di mercato così vasto consente una serie di comportamenti opportunistici a scapito della collettività. L’avida senza freni e senza etica, fagocita la vita di oltre 4 miliardi di persone. I lavoratori guadagnano sempre meno, la compressione dei salari è evidente, per aumentare i profitti e dividendi delle grandi major. L’uso delle pianificazioni fiscali, aggressive, schemi di elusione attraverso paradisi fiscali o semplicemente ottenendo una riduzione progressiva delle aliquote sui redditi societari. Tutto contribuisce ad aumenta la ricchezza e nel contempo la povertà. Tutti pezzi di un mosaico della redistribuzione rovescia. Il potere economico delle grandi multinazionali è fuori controllo, una macchina che alimenta disuguaglianze.
Claudio Caldarelli