La povertà nega la dignità

Da quando nel 2007 iniziato un periodo di forte recessione economica la povertà e il degrado sociale sono aumentati in modo esponenziale. La pesante crisi economica ha coinvolto gli Usa ed ha avuto pesanti ripercussioni in tutto il mondo occidentale e in Europa. Da allora la povertà ha cominciato ad essere non più un fenomeno di nicchia, ma una condizione strutturale della vita quotidiana. Sono aumentati notevolmente barboni e senza tetto, (ad es nell’Unione europea si calcola che circa 3000.000 di persone vivono in questa condizione di indigenza). cause di questa piaga sono molteplici tra cui l’impoverimento degli stati stessi soffocati da pesanti debiti pubblici, la scarsa crescita del prodotto interno lordo e la mancanza di politiche di welfare adeguate. Anche in Italia la povertà è in crescente aumento, infatti molte persone hanno perso la casa e si trovano a vivere in alloggi di fortuna, sostenute nella maggior parte dei casi dalla Caritas e da altre organizzazioni di volontariato. Nel nostro paese le persone indigenti sono colte dal degrado perché hanno un lavoro precario, o perché lo hanno perso. Anche in questo caso le cause della precarietà e della perdita del lavoro sono molteplici, ma restringendo il campo si può ben dire che molte aziende con questa crisi sono fallite e anche quelle che assumono lo fanno con contratti a progetto e a tempo determinato. Ciò aumenta la povertà che ormai è diventato un male endemico, infatti anche in Italia sono aumentati barboni e senza tetto, che ormai sono disperati e non avendo fiducia nel futuro non cercano neppure lavoro. Una volta questa condizione era prerogativa perlopiù di persone benestanti che si ribellavano alla società borghese e capitalista, scegliendo di vivere fuori dagli schemi e dal privilegio che possedevano. Oggi la povertà tocca le persone di ogni ceto sociale, anche perché sta scomparendo il ceto medio spazzato via da un peggioramento delle condizioni di vita che forse non ha eguali nella storia.

Per superare il degrado e la povertà come ha sottolineato papa Francesco bisogna mettere l’individuo al centro, restituendo ad esso la dignità che ha perduto a causa dell’impoverimento. Ma non devono essere preponderanti gli interessi delle banche e degli speculatori finanziari, già troppo aiutati a scapito delle persone che vivono la povertà come dramma quotidiano. Solo aiutando coloro che sono ai margini del tessuto sociale si può ripartire verso un orizzonte fatto di certezze, che restituisce agli uomini la dignità che hanno perduto.

di Lucio Altina