Strage di bambini ad Aleppo, 96 vittime in meno di una settimana

Fois

Aleppo, Syria. Ventinove settembre 2016. Da più di quattro anni sotto il fuoco ininterrotto delle forze governative, della coalizione occidentale, di quella russa, delle forze dell’Isis. La capitale della cultura del mondo islamico del 2006, ad oggi, non è più riconoscibile. Palazzi sventrati, monumenti storici distrutti, interi quartieri rasi al suolo e tanti morti, migliaia di vittime. Una città ferita profondamente da una guerra straziante, che non lascia speranze per il futuro. Eppure solo oggi, per la prima volta dopo quattro anni, sembra che i principali quotidiani italiani trattino la notizia come si deve, risvegliandosi da un lungo sonno durato decine di mesi. Già, perché proprio oggi l’Unicef ha pubblicato i dati ufficiali dell’ultimo straziante conto di Mastro Beccaio in terra siriana. Novantasei morti in meno di una settimana, tutti bambini, che si aggiungono alle oltre cinquantamila vittime in età infantile dall’inizio del conflitto.

Anche il Papa ha deciso di rompere il silenzio. “Il lavoro di quanti, come voi che rappresentate tanti operatori sul campo, sono impegnati ad aiutare queste persone e a salvaguardarne la dignità è certamente – ha affermato il pontefice di fronte ad una folla di volontari impegnati in Siria e Iraq – un riflesso della misericordia di Dio e, in quanto tale, un segno che il male ha un limite e che non ha l’ultima parola”. La misericordia di un dio che molti, di fronte a simili spettacoli di morte, non credono esista, Dio o Allah si voglia chiamarlo.

di Giovanni Antonio Fois

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