Biglietti e quiete, il patto tra mafia e Juventus

“Io vado a trovare Andrea Agnelli in ufficio ogni tre per due”, diceva nel gennaio del 2014 Fabio Germani, ex ultrà bianconero e presidente dell’associazione Italia Bianconera. Sono queste le parole contenute nelle intercettazioni della Procura che Il Fatto Quotidiano ha riportato in esclusiva.
Contatti, parole e conoscenze che legano fortemente la dirigenza della Juventus agli ambienti della criminalità organizzata. Perché insieme a Fabio Germani, nello studio del dirigente juventino, ci andava anche Rocco Dominello, tra i fondatori del gruppo ultrà “Gobbi”, ex appartenente di quello dei “Drughi”, ma soprattutto esponente della cosca Pesce-Bellocco della ‘ndrangheta.
Dietro agli incontri e alle telefonate, secondo i magistrati di Torino e il procuratore federale della Figc Giuseppe Pecoraro, ci sarebbe un accordo tra le due parti. La dirigenza bianconera si sarebbe impegnata a fornire biglietti e abbonamenti ai gruppi ultras, “in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza”. In cambio avrebbe ricevuto tranquillità e calma all’interno dello stadio. Ma anche fuori. Dove gli ultras avrebbero controllato ogni bravata di calciatori e tesserati.
Le indagini vanno avanti dalla scorsa estate e hanno già maturato 18 arresti. Ma adesso la situazione di Andrea Agnelli si fa ancora più scomoda perché accusato non solo di avallare questa intesa ma di partecipare agli incontri con esponenti di clan mafiosi.
Per Stefano Merulla, responsabile del ticket office della Juventus, Rocco Dominello aveva “un’influenza abbastanza forte all’interno della curva”. Così gli passavano magliette, sciarpe, gadget ma soprattutto biglietti. Era lui che gestiva gli affari del bagarinaggio allo Juventus Stadium. Un affare sicuro, che permetteva di moltiplicare gli incassi. Come quella volta che Dominello convinse un tifoso svizzero ad acquistare un biglietto per Juventus – Real Madrid, la sera stessa della partita, a 620 euro. Cinque volte tanto il prezzo reale.

di Lamberto Rinaldi

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