Migranti di serie A e migranti di serie B

Il disastro europeo delle politiche di accoglienza, per meglio dire di respingimento, offre uno spettacolo indegno, rinnegando le radici proprie delle democrazie di cui si compone. Una Europa fragile, con i migranti, imbrigliata dalle economie di guerra che lascia sul terreno più di centomila morti. I morti di donne e bambini nel Mediterraneo non si contano più. Le migliaia di migranti che fuggono da guerre e fame sono lasciati morire nel deserto, nei campi della Libia, nelle mani dei trafficanti di esseri umani.

Sulla sponda opposta, i migranti che fuggono dalla guerra (voluta?) di aggressione della Russia all’Ucraina, sono giustamente accolti e tutelati. Ma coloro che hanno letto e si riconoscono nella enciclica “Fratello tutti” di Papa Francesco, pensano che i migranti sono tutti uguali. Tutti uguali perché “Fratelli”, per questo nessuno deve essere abbandonato, tutti devono essere accolti e tutelati. Ma non è così. In Europa si fa la distinzione tra migranti europei e migranti del sud del mondo. Questi governanti, vestiti di cinismo e miopia politica, restano attaccati ai loro interessi di bottega, cancellando di fatto la solidarietà laica,  negando anche la misericordia cristiana. Si sono trovate immense risorse, scrive Massimo sul Corriere della sera, per la pandemia, se ne sono trovate altre, immense, per riarmare l’Ucraina, ma non si riesce a costruire e finanziare un sistema di aiuti all’Africa e di strutture di accoglienza nei vari Paesi…”

Le immagini quotidiane dei banconi, in balia delle onde. Le notizie sui naufragi con decine di morti affogati o di freddo o di fame. Bambini di pochi mesi morti di freddo. Notizie drammatiche che ogni giorno vengono divulgate, spesso neanche pubblicate o lasciate tra le notizie brevi, lasciano pochi dubbi sulle enormi responsabilità dei governi e della Commissione Europea. Eppure sembra che gli unici profughi vengano dalla Ucraina. Ma non è così. I profughi, i migranti, sono “fratelli”, vanno accolti senza chiedere la provenienza.

Poi ci sono le navi delle ONG che salvano centinaia di vite umane, ma vengono criminalizzate, gli viene negato l’attracco ai porti italiani, sono lasciate in mezzo al mare, sotto il sole, o al freddo, per giorni e giorni. In queste condizioni estreme i bambini muoiono. I vecchi muoiono. L’umanità muore lentamente tra l’indifferenza. Gli Stati europei fanno da scaricabarile, tutti hanno una scusa per per accoglierli. Intanto i bambini muoiono, di freddo e di fame. Le scuse tra i vari Paesi europei sono le più assurde, sono scuse di facciata che mostrano il vero volto dei governanti europei, che criticano Orban (leader ungherese) di essere antidemocratico, ma loro si comportano allo stesso modo, soltanto che usano le scuse per coprire il vero volto. Intanto i bambini muoiono di fame e di freddo, sulle navi e in mezzo al mare.

Tutta questa indifferenza genera un dramma umano di proporzioni inimmaginabili. Nessuno, nessuno dei governanti europei una mia la parola “sofferenza delle madri che perdono i figli” nessuno usa parole di conforto. Nessuno piange con la mamma dei gemellini morti di fame. Intanto sulle sponde della Libia e Tunisia si muore. Intanto in mezzo al Mediterraneo si muore. Intanto sulle navi ferme al largo delle coste italiane si muore. Il colore politico dei governi non fa differenza. I migranti di serie B muoiono perché sulla questione migranti di serie B, i governanti sono tutti come Orban…o peggio?

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini

 

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