Veleni made in Italy
Il veleno agisce ovunque, nell’ombra, contro l’ambiente e contro le persone.
L’ambizione umana ed il conseguente progresso industriale e tecnologico continuano a non curarsi degli effetti nocivi sulla natura.
Molte le aree critiche del nostro Paese che raccontano decenni di sviluppo selvaggio che ha contaminato l’ambiente e condannato migliaia di cittadini a malattie e lutti.
Un’Italia avvelenata da amianto, diossina, idrocarburi, metalli pesanti.
Agenti inquinanti con impatti assai rilevanti sulla salute, sulla vegetazione, sui beni paesaggistici e culturali, aggrediti dalle deposizioni acide.
Zone in cui l’inquinamento ha portato anche ad un peggioramento delle condizioni di vita. In molte aree evidente è il nesso tra l’aumento delle malattie tumorali, delle malformazioni neonatali e le intense ed inquinanti attività industriali.
Il veleno agisce ovunque e nell’ombra, contro l’ambiente e contro le persone.
I killer più spietati sono le industrie insalubri e le discariche abusive.
Noto il caso dell’Ilva a Taranto, dove si continua a morire per la diossina, confinando con il centro abitato.
E’ stato riscontrato un tasso più alto di mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di grandi insediamenti industriali italiani e nelle vicinanze di aree destinate allo smaltimento di rifiuti industriali pericolosi.
Notevoli i rischi legati alle discariche, all’amianto, alla presenza di industrie petrolchimiche e siderurgiche, di inceneritori, di centrali elettriche, di raffinerie, etc. etc..
Questo dovrebbe destare molta attenzione e preoccupazione, ma spesso non trova nelle politiche, anche a livello nazionale, strategie adeguate atte a migliorare la salute dei cittadini.
Questo dovrebbe invece far riflettere coloro che hanno il solo scopo di speculare e dovrebbe promuovere lo sviluppo senza danneggiare la salute umana, l’ambiente e le risorse naturali della terra.
Abbiamo appreso che la Lombardia è la regione più inquinata d’Europa, che le polveri ultrasottili causano il cancro. Ma c’è silenzio, indifferenza, nessuno si è mosso.
Forse non basta tutto questo a smuovere le coscienze?
Dov’è la tutela?
Sebbene la salute è per la Costituzione “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
di Maria De Laurentiis