Il miglior selfie per il Darwin Award. Un premio alla memoria …

Ogni anno, sul World Wide Web, viene selezionato, tra tanti candidati, un individuo che abbia contribuito a migliorare il pool genetico umano, “rimuovendosi da esso in modo spettacolarmente stupido”, tale premio non consiste in denaro o coppe ma in un’acclamazione che consegni, l’individuo suddetto, alla memoria imperitura, con l’assegnazione, spesso via email, del famoso Darwin Award.
I Darwin Awards hanno conosciuto, nel tempo, una fama sempre crescente, arrivando a ispirare un film esilarante, nel 2006 e annoverando, di anno in anno, una fila di candidati sempre più folta.
L’ultimo candidato, in ordine temporale, arriva dalla Calabria, è un tredicenne che si è fatto arrotare dal treno per scattare un selfie sulle rotaie, con lo scopo di dimostrare il suo coraggio e immortalarlo in una foto da pubblicare poi sui social, come già avevano fatto altri suoi coetanei (più fortunati ma non più furbi) prima di lui.
Negli ultimi anni, l’uso degli smartphone, ha regalato sempre più candidati alla vittoria del premio, molti sfiorano la candidatura, altri non la ottengano malgrado di fatto abbiano favorito il processo di deselezione naturale, i più fortunati finiscono in rete e diventano gli zimbelli del pianeta, come si dice da noi: “cornuti e mazziati”. Non è una moda italiana, attenzione, qui abbiamo dei buoni aspiranti ma l’idiozia non è una nostra prerogativa.
Tre annetti fa in Spagna, a Siviglia, una studentessa cadde da un ponte, per scattarsi una foto, morendo nell’impatto. A modo suo, una pioniera.
A San Pietroburgo un’altra ragazza, nemmeno maggiorenne, stava scattandosi una foto sul ponte della ferrovia ma è caduta da un’altezza di nove metri, ha cercato di aggrapparsi ai fili dell’alta tensione ed è rimasta fulminata. Nel gergo dei nerd questa si chiama combo, e vi assicuro che non era facile. Onore al merito.
Un 32enne dal nome esotico, Abhilash, amava filmarsi mentre inscenava il suo suicidio. Alla fine è riuscito nell’impresa.
Dal Messico, invece, ci saluta Oscar Otero Aguilar che si è fatto un selfie mentre con una pistola carica alla tempia. Al momento di scattare, purtroppo, ha sbagliato a premere pulsante.
Da New York, invece, abbiamo la diapositiva premorte di Courtney Sanford che stava caricando una galleria di foto; non una foto, qui parliamo di alto livello, un intero album. Aveva appena messo la dedica: “La canzone Happy mi rende felice”, quando si è trovata davanti un camion il cui camionista invece ascoltava del Death Metal.
La lista potrebbe essere ancora lunga, annovera casi che non ho citato, altri che non è possibile ricondurre, a posteriori, a queste dinamiche e, cosa più importante, altri ancora che sono rimasti nel mondo delle potenzialità.
Ogni giorno migliaia di persone, mentre sono alla guida, fanno foto, registrano messaggi, guardano video, consultano Facebook, conversano con un amico, giocano a Candy Crash a bordo di un mezzo che, nel migliore dei casi, può schiantarsi contro un muro e deselezionare dal pool genetico solo chi lo ha meritato, mentre nel peggiore può riversare la furia inerziale di parecchi quintali di metallo, su un pedone ignaro o su un guidatore integerrimo che ha avuto solo la sfortuna di avere l’oroscopo sbagliato.
Morire in maniera idiota è una scelta pienamente rispettabile e merita persino un premio, ma fatelo da soli.

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