Don Chisciotte

NUOVO TEATRO diretta da Marco Balsamo

presenta

Alessio Boni Serra Ylmaz
Don Chisciotte
adattamento di Francesco Niccolini
liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra
drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Niccolini

con

Marcello Prayer e

Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico

ronzinante Biagio Iacovelli

scene Massimo Troncanetti

costumi Francesco Esposito

luci Davide Scognamiglio

musiche Francesco Forni

regia Alessio Boni – Roberto Aldorasi – Marcello Prayer

Chisciotti e cavalieri erranti, sparpagliati per il mondo o chiusi dentro le mura, sono sempre gli stessi, quelli di un tempo, quelli di oggi e quelli di domani, savi e pazzi, eroi e insensati. Non sono venuti al mondo per vivere meglio o peggio. Quando l’universo nella solitudine si abbandona alle proprie miserie, loro pronunciano parole di giustizia, d’amore, di bellezza e di scienza. Chi si rende volontariamente schiavo non maledice l’esistenza.

Fernando Arrabal, Uno schiavo chiamato Cervantes

Dal 15 al 27 marzo Alessio Boni veste i panni dell’epico personaggio di Cervantes “Don Chisciotte” accompagnato da un peculiare Sancho Panza: l’attrice turca musa di Ferzan Ozpetek, Serra Yılmaz.

Con loro in scena Marcello Prayer, Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico e Biagio Iacovelli.

Lo spettacolo, adattato da Francesco Niccolini e liberamente ispirato all’opera del grande scrittore spagnolo, è diretto da Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e dallo stesso Boni che è anche autore della drammaturgia insieme a Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e Francesco Niccolini. “Don Chisciotte” è un’opera immensa che celebra gli eroi incompresi, coloro che nel corso dei secoli hanno osato avvalersi del sogno e dell’immaginazione ponendosi controcorrente rispetto alle convenzioni sociali e per questo sono stati etichettati come pazzi.

Note di regia

Chi è pazzo? Chi è normale?

Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici.

La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani.

L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire?

Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale.

È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati “pazzi”. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da credere nella loro visione del mondo, da andare controcorrente, da ribaltare il tavolo, che meritano di essere ricordati in eterno: tra gli altri, Galileo, Leonardo, Mozart, Che Guevara, Mandela, Madre Teresa, Steve Jobs e, perché no, Don Chisciotte.

Alessio Boni

E io dico che Don Chisciotte e Sancho vennero al mondo affinché Cervantes potesse narrare la loro storia e io spiegarla e commentarla, o meglio, affinché Cervantes la raccontasse e la spiegasse e io la commentassi.

Può raccontare, spiegare e commentare la tua vita, mio caro Don Chisciotte, soltanto chi è stato contagiato dalla tua stessa follia di non morire.

Allora, intercedi in mio favore, o mio signore e padrone, affinché la tua Dulcinea del Toboso, ormai disincantata dalle frustate di Sancho, mi conduca mano nella mano all’immortalità del nome e della fama. E se la vita è sogno, lasciami sognare per sempre!

Miguel de Unamuno, Vita di Don Chisciotte e Sancho

Biglietti:

Prezzi per il venerdì, sabato e domenica  

Poltronissima € 35 – Poltrona € 28 – I galleria A € 24 – I galleria laterale € 20 – II galleria € 19

Prezzi per martedì, mercoledì, giovedì e sabato pomeriggio

Poltronissima € 33 – Poltrona € 26 – I galleria A € 22 – I galleria laterale € 18 – II galleria € 17

Contatti

Botteghino 06 83082620 – 06 83082884

Orari
dal martedì al sabato ore 10.00 – 19.00 e la domenica ore 14.00-16.00 – lunedì chiuso

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