ROMEO E GIULIETTA

14.19 novembre
Politeama srl
presenta

ROMEO E GIULIETTA

di William Shakespeare
traduzione
Angelo Dallagiacoma

regista assistente Loredana Scaramella
costumi
Maria Filippi
scene
Fabiana Di Marco
movimenti di scena
Alberto Ballandi
contributi musicali
Roberto Giglio
assistente alla regia
Francesca Visicaro
direttore tecnico
Stefano Cianfichi
disegno luci
Umile Vainieri
progetto fonico Daniele Patriarca

regia di GIGI PROIETTI

personaggi e interpreti

Giulietta/ Mimosa Campironi

 Donna Capuleti/ Antonella Civale

Padre Capuleti / Martino Duane

Mercuzio / Diego Facciotti

Paride / Sebastian Gimelli Morosini

  Frate Lorenzo / Massimiliano Giovanetti

Padre Montecchi / Roberto Mantovani

Tebaldo – Speziale / Matteo Milani
Balia / Loredana Piedimonte
Principe / Raffaele Proietti

Benvolio / Federico Tolardo

Romeo / Matteo Vignati

Gregorio, Clown/ Nicola Adobati

Sansone/ Cristiano Arsì

Guardia Principe, Servitore Capuleti/ Matteo Esposito

Baldassarre/ Giacomo Faccini

Antonio/ Luca Giacomini

Donna Montecchi/ Valeria Palma

Pentola/ Gianluca Passarelli

Paggio Mercuzio/ Claudio Righini

Guardia Principe Pietro/ Simone Ruggiero

Abramo Frate Giovanni/ Matteo Sangalli

Sarta, Dama/ Francesca Visicaro

Con le parole che seguono Gigi Proietti presentava l’ultima versione del suo Romeo e Giulietta.  

“C’è un lato positivo nel tempo che passa: si può guardare indietro, cambiare prospettiva, qualche volta tornare sui propri passi. Nel caso di un testo, il ritorno è una possibilità per rivedere e sviluppare intuizioni e pensieri rimasti inespressi, scartati a favore di altri per mancanza di sintonie, di tempo, di coraggio. Ho amato molto la prima versione di Romeo e Giulietta, e amo molto questo nuovo allestimento, simile ma diverso.

Ho sempre pensato che la festa a casa Capuleti fosse una specie di sliding doors, che attraversata o evitata conduce a storie diverse. Se Romeo decidesse di non andare alla festa? E se tutta la storia fosse solo il sogno di una giovane mente eccitata dall’amore? E se fosse proprio l’amore la chiave che apre le porte del tempo proiettandoci nell’eterna favola dei due innamorati? Da qui sono partito per decidere di collocare la prima parte ai nostri giorni. La festa è un ballo in maschera, che dopo il primo sguardo e la fatidica scintilla si trasforma in un sogno di epoche lontane. Il pubblico si vedrà riflesso nella storia, in un gioco di specchi in cui si raccontano due realtà, due secoli, due mondi.

Così, se nella prima parte gli amici e Mercuzio danno voce alle loro passioni come rapper leggeri e Giulietta è una ragazzina di buona famiglia che canta e suona rock, e tutto è un vortice di energia e di gioia, poi la musica cambia, ci porta in un altro tempo e rigenera il mito. La storia si ripete e il rituale d’amore e odio non va a buon fine, come un rito iniziatico in cui l’eroe non riesce a superare la prova. Nessuno dei giovani oltrepassa il confine della maturità, nessun adulto li sa accompagnare nel viaggio. Si passa dai giochi alla tomba, come in ogni tempo può accadere, in una tristissima favola avvelenata dall’odio, che si trasforma nell’ecatombe di un futuro.

Per quanto fresca fosse la precedente compagine di attori, questa volta la scelta è stata di cercare interpreti ancora più giovani, a sottolineare la spaccatura fra generazioni.

O forse l’età degli interpreti è la stessa, ma è la mia prospettiva che sta cambiando e guardo questa compagnia con l’affetto che ho sempre avuto per i miei allievi e per tutti i colleghi più giovani con i quali ho condiviso il mio lavoro”.